Didattica nell'Appia Antica


III unità didattica

I fase (in classe)

Uno dei temi dell'unità può essere l'evoluzione dell'approvvigionamento alimentare nel corso della storia, tema che si collega immediatamente con lo sfruttamento della Caffarella nei vari secoli.

Potremo studiare le abitudini alimentari dei Romani (tema della villa-azienda di Erode Attico), del Medioevo (tema della feudalizzazione e fortificazione della Campagna Romana), del Rinascimento (tema della Vaccareccia e dell'azienda agricola dei Caffarelli), dei periodi di carestia nel '600 (tema delle valche) e della sociateà contemporanea (tema dell'agricoltura biologica nei parchi). Per esempio, tra gli antichi Romani era consuetudine comune il consumo giornaliero di molta verdura e frutta (mele, pere, melograni, fichi, pesche), circa 15 g di sale, latte o formaggio, un uovo, quasi un kg di pane.

Possiamo confrontare allora un pasto tipico nelle varie epoche storiche con la merenda dei ragazzi, cercando quale sia il più aderente ai valori nutrizionali raccomandati; potremmo avere delle sorprese!

Riportiamo come esempio la tabella nutrizionale giornaliera raccomandata per ragazzi di 13-15 anni.

elemento maschi femmine
energia11 600 kJ10 500 kJ
proteine66 g59 g
calcio700 mg700 mg
ferro12 mg18 mg
vitamina A725 ng725 ng
vitamina C45 mg45 mg
vitamina D2,5 ng2,5 ng
tiamina1,1 mg1,0 mg
riboflavina1,1 mg1,0 mg
acido nicotinico18 mg16 mg
acido folico200 ng200 ng

La visita (II fase)

I due maggiori progressi nell'arte del pane dall'antichità sono stati nella macinazione del grano e nella cottura della pasta, quando gli ingredienti (i chicchi di grano) sono rimasti praticamente gli stessi.

Perciò, oltre a confrontare il metodo di cottura meccanico del forno moderno con il pane fatto in casa (meglio se fatto dagli stessi ragazzi), approfitteremo per studiare, nel Parco dell'Appia Antica, le mole e macine che si trovano sparse qua e là: la pietra da macina che vediamo lungo la via Appia Antica poco dopo l'incrocio con via Erode Attico - via Tor Carbone era mossa dai cavalli, mentre la macina abbandonata nel giardino del tempio del dio Redicolo era mossa dalla forza idraulica attraverso un apposito acquedotto; la macina orizzontale che era nel Colombario Costantiniano era infine mossa dalla falda acquifera superficiale.

La III fase (in classe)

La natura della Caffarella è senz'altro di vitale importanza per persone avvelenate dalla vita cittadina come siamo noi; eppure durante le escursioni ci saremo accorti che noi Romani usiamo la Caffarella più come una discarica che come un parco urbano.

Un obiettivo dell'unità didattica potrebbe essere quindi il rendere i ragazzi più piccoli consapevoli dell'importanza di una corretta gestione dei rifiuti urbani, e a questo proposito può essere stimolante l'idea di CHIP SERVICE, 1997, riportata in bibliografia.

Inoltre potremo confrontare le forze motrici per la macinazione del grano usate nel Parco: cavallo, ruscello, acquedotto.

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copyright COMITATO PER IL PARCO DELLA CAFFARELLA 5 aprile 1998