Didattica nell'Appia Antica
II unità didattica
La preparazione dell'unità didattica
Il libro "La valle della Caffarella: la storia ci racconta" può essere usato per scegliere, tra le varie possibilità di studio (trasporti e viabilità nell'antichità, architettura funeraria, la villa romana, le difese militari, gli acquedotti ecc.) quale sarà il tema centrale dell'unità didattica. Fatta la scelta e predisposto un programma di massima, potremo redigere una lista o uno schema a blocchi in ordine cronologico degli eventi interessanti. E' anche utile fare fotocopie della carta monumentale, segnando con pennarelli colorati i vari edifici con lo scopo di mostrare come l'aspetto della Caffarella sia evoluto nel tempo.
Con un grafico temporale mostreremo chiaramente i vari periodi di uso dei differenti edifici, in relazione con altri eventi storici importanti che gli alunni avranno già studiato. Per avere un termine di paragone, i ragazzi potranno tracciare con la stessa scala un loro grafico temporale, nel quale potranno inserire gli avvenimenti più importanti della vita loro, delle loro famiglie e magari anche della loro scuola.
I ragazzi avranno bisogno di qualche idea dei fattori geografici (caratteristiche difensive, prossimità ad una strada, a sorgenti, boschi, altitudine, vista sulla vallata ecc.) che hanno influenzato la scelta di un luogo anziché di un altro per la costruzione di un edificio, fattori che saranno di volta in volta diversi per un sepolcro, un ponte, una torre, un casale, una strada ecc.
Svolgendo parallelamente lo stesso tipo di indagine per la posizione della scuola o della propria casa sarà evidente la perenne aspirazione dell'uomo di ottenere facilmente le cose comode e importanti della vita.
Il vocabolario collegato alla Caffarella è uno strano miscuglio di parole dalle origini più diverse, con agganci sempre interessanti. Parole come ponte (da cui pontefice), strada (dal latino via strata), temperatura (= smorzamento della calce) indicano chiaramente l'origine latina, valca e bastione derivano dal francone, ronda dallo spagnolo ecc. Preparare prima della visita un dizionario illustrato è un buon sistema per introdurre i ragazzi ai linguaggi tecnici che di volta in volta saranno incontrati.
Una volta sul luogo, vorremo che i ragazzi osservino attentamente e traggano deduzioni da ciò che essi vedono. L'abilità di correlare l'evidenza alla funzione può però essere appresa nel modo migliore già prima della visita. Ad esempio, le stanze o i lati esterni della scuola e della propria casa hanno un loro rango correlato al loro scopo o alla persona dalla quale vengono usate. Alcune zone sono la "fronte", o perché viste da chi entra, o perché vi sono persone di alto rango (p. es. il Preside); altre sono invece il "retro", che la gente visita raramente, oppure dove lavorano persone con mansioni meno importanti. Le zone "fronte" hanno più facilmente migliori decorazioni, illuminazione, riscaldamento, rifiniture di pavimenti e pareti, se confrontate con le zone "retro". Una lista dei nostri bisogni nella vita di tutti i giorni e di come vengono assolti per mezzo di stanze dedicate e di attività specifiche a casa come a scuola sarà di aiuto.
Con queste considerazioni in mente, confrontiamo le torri della Caffarella con i resti del palazzo baronale nel castello dei Caetani oppure confrontiamo tra loro i vari edifici di una villa romana (come la villa dei Sette Bassi o la villa dei Quintili); ci aspettiamo che le strutture per persone di più alto rango avranno un ambiente più confortevole o elegante di quelle che erano considerate di minor importanza. Testimonianze di illuminazione, riscaldamento, decorazione o dimensione permetteranno così ai ragazzi di determinare la funzione e il proprietario di una stanza o di una zona.
Analogamente, la parte di un sepolcro che si affacciava sulla strada era quella più decorata e con le iscrizioni, e questo può aiutare a ricostruire la viabilità antica anche quando è scomparsa.
Tutto questo può essere analizzato usando una matrice, nella quale gli attributi sono disposti lungo l'asse orizzontale, e le stanze nell'asse verticale. A seconda della sua vivibilità, a ciascuna stanza potrà essere assegnato un punteggio da uno a dieci. Lo stesso potremo fare per i lati esterni di un edificio.
La preparazione della visita (I fase)
Le possibilità offerte dalla visita sono così numerose che sarà impossibile sfruttarle tutte; ecco un esempio delle richieste che potremo proporre ai ragazzi prima della visita:
- Segnare quali edifici essi ritengono interessanti spiegandone il motivo.
- Segnare quali siano gli edifici più vecchi. Quali sono le caratteristiche comuni che permettono di identificare gli edifici più antichi (stili, materiali, dimensioni, ecc.)?
- Identificare quali siano gli edifici nuovi decorati in modo da sembrare antichi. Cercare lampioni a gas nuovi, tetti coperti con tegole usate, seminterrati rivestiti in legno, ecc.
- Osservare le modifiche agli edifici. Identifica le sostituzioni di finestre, aggiunte di corpi, porte e finestre murate, tetti rinnovati ecc. Questo approccio può essere seguito da discussione sui motivi per i quali la gente ha voluto queste modifiche, e se è giusto manomettere un edificio storico della Caffarella.
- Cercare le chiavi che dicono qualcosa sui proprietari o sugli utilizzatori dell'edificio. Sono vecchi/giovani, ricchi/poveri? Che interessi hanno? Cosa ci dicono i loro nomi? L'attività è redditizia oppure no? Che immagine viene proiettata?
- Segnare i materiali di costruzione. A questo possono essere fatte seguire domande su quali materiali siano locali, quali siano naturali e quali artificiali, a seconda di edifici nuovi o vecchi. Un confronto tra i due edifici arancioni che si affacciano sullo stesso versante della Caffarella, cioé la succursale della scuola Duca d'Aosta e la Vaccareccia, può essere illuminante.
La visita (II fase)
Ecco alcune strategie che possono essere usate:
- camminare lungo il muro esterno di un edificio (un casale, un sepolcro) per valutarne la superficie e cercare i motivi della scelta del luogo per costruirlo. Ci sono 5 domande geografiche di base che possono essere rivolte ai ragazzi:
- A cosa somiglia questo luogo? Vanno osservate le caratteristiche fisiche come colline, valli, corsi d'acqua che possono spiegare perché l'edificio fu costruito lì. Per una torre, si può ad esempio cercare la direzione verso la quale si vede più lontano, controllando se la vista sia ostruita dalla parte opposta.
- Come siamo collegati agli altri luoghi? Cercare i sentieri o i tracciati che portano alle strade di grande comunicazione o al fiume Tevere.
- E' simile o differente se paragonato con altri luoghi che conosciamo? Si può confrontare ad altri edifici analoghi (casali, sepolcri, fortificazioni ecc.), oppure con la scuola o con la propria casa.
- Come è cambiato il luogo nel tempo? Qual era l'aspetto mentre l'edificio era in uso (anche l'altimetria può essere cambiata col tempo)? Ci si potrà chiedere quando siano stati collocati alberi, altre costruzioni ecc.
- Cosa si prova stando qui? Si può tentare di analizzare le proprie sensazioni: una fortificazione può far sentire sicurezza, un bosco sacro tranquillità, un sepolcro isolamento e solitudine.
- Cammina tutto intorno l'esterno annotando dove i muri perimetrali cambiano direzione, la posizione delle porte, quali parti interne si vedono dall'esterno, e perché. Ci sono parti interne più alte dei muri perimetrali, oppure esse sono visibili per il crollo dei muri?
- Se hai preso fotografie durante la visita di familiarizzazione, puoi darle ai ragazzi chiedendo loro di determinare dove siano state scattate, e quali edifici esse mostrino.
- Salendo nei punti più alti di una fortificazione (ad esempio a porta S. Sebastiano) si può verificare che con l'altezza aumenta la distanza che può essere vista in ogni direzione, in particolare confrontando la vista che si ha dal livello del suolo.
- Il puzzle: distribuisci frammenti di una cartina della Caffarella, e chiedi a gruppi di ragazzi di scoprire a quali zone si riferiscono, e cosa si aspettano di trovare nei frammenti corrispondenti al territorio adiacente.
- Fotocopia la mappa di un edificio (o, ad esempio, di un'area come il Parco archeologico della via Latina) e aggiungi costruzioni che non esistono. I ragazzi dovranno identificare gli edifici reali e le intrusioni.
- Cosa manca?
- Si deve prima scegliere un rudere e quindi fare questo esperimento: dai ad ogni studente una fotocopia della pianta dell'edificio (o della mappa del territorio) e lascia che tutti esplorino il luogo indicando (con un codice personale) la qualità di quanto rimane.
- Si possono segnare sterramenti o monticelli, fondamenta, muri approssimativamente della loro stessa altezza o muri intatti fino alla cima. Il codice può essere trascritto sulla carta nel punto appropriato. Chiedi quindi di fare ipotesi sui muri mancanti o evidentemente troppo bassi.
- Pensano che ciò sia dovuto ad un danno intenzionale (l'assedio della torre-ponte o lo sfondamento del pavimento del Colombario laterizio), o a crollo dovuto a incuria (sepolcro di fronte a via F. Bartoloni)? Pensano che pietre e mattoni siano stati asportati per essere usati altrove, e dove (basoli della via Latina trasformati in sampietrini)? In ogni caso, bisogna produrre una motivazione di ciascuna conclusione.
- Se visitiamo una fortificazione (per esempio le Mura Aureliane) con bambini delle Elementari, potremo chiedere loro prima della visita di disegnare dai libri le caratteristiche difensive più comuni (feritoie, merli, porte a battenti, sbarre di chiusura, saracinesche, ecc.), e di attaccare i disegni su fogli di carta. Nel corso della visita, i bambini dovranno cercare segni dell'esistenza di tali caratteristiche (fori murati, scanalature ecc.), disegnare schizzi sul foglio, e annotare i motivi su cui si basa la loro convinzione che una particolare caratteristica difensiva sia esistita nel luogo identificato. Potremo anche chiedere ai ragazzi di determinare la linea di tiro o di fuoco, giudicando dall'angolo di vista, dalla sporgenza, dall'ampiezza di manovra ecc., e quale sia lo strumento di attacco migliore (scalata della parete, ariete, torre, tunnel sotto le fondamenta ...).
Idee da sperimentare con grande cautela
Per l'analisi di una fortificazione, l'idea di difesa può essere raggiunta nel modo migliore stimolando i ragazzi ad identificare i punti deboli nel disegno della scuola se questa dovesse subire un attacco.
Dal momento che gli edifici scolastici non dovrebbero essere progettati per scopi difensivi, ci saranno delle parti alle quali l'accesso da parte di una forza determinata risulterebbe relativamente facile. I ragazzi potrebbero allora proporre modifiche alle strutture in modo da renderle più sicure e difendibili. I problemi connessi a porte e finestre deboli, a tenere sotto tiro gli attaccanti, e la necessità di immagazzinare rifornimenti all'interno dell'edificio diverranno immediatamente evidenti.
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A cura di Mario Leigheb:
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copyright COMITATO PER IL PARCO DELLA CAFFARELLA 5 febbraio 1998