Prima della visita, è opportuno che la classe affronti gli argomenti "ecosistema", "biodiversità" e "adattamento". Dopodiché potremo scegliere un ambiente da approfondire, tenendo conto dell'interesse della classe, del programma e delle opportunità logistiche offerte dalla scuola.
Non è tanto importante il tipo di ambiente studiato, quanto piuttosto il metodo che verrà applicato per esplorarlo; questa attività ha infatti lo scopo di formare i concetti di ecosistema, catena alimentare, equilibrio biologico, climax ecc.
Dovremo inoltre approfittare dell'occasione per sviluppare le abilità indispensabili all'indagine sul campo (lettura di una carta tematica, metodo di effettuare una ricerca sul campo ecc.).
Uno schema di lezione per avvicinare i ragazzi ad un approccio naturalistico alla Caffarella può essere il seguente:
Per un approccio geomorfologico, invece, distribuiremo alla classe le fotocopie di uno stralcio dell'area a scala 1:25.000; ogni ragazzo ripasserà con una matita marrone le curve di livello, dopodiché, analizzando il tracciato, potrà individuare le varie morfologie presenti (valle principale, valli secondarie, scarpate, pendii, zone pianeggianti); con una matita blu verrà disegnato il reticolo fluviale, individuando i corsi d'acqua principali, quelli tributari, gli effimeri (che dovranno essere coerenti con il sistema delle valli). Una volta sul campo i ragazzi osserveranno l'area studiata da varie angolazioni, localizzando ogni volta sulla carta la posizione (si potrà usare la bussola); eseguiranno quindi un'osservazione generale delle rocce nel loro ambiente, e, annotando le informazioni ottenute, preleveranno dei campioni ponendoli in sacchetti separati; l'osservazione sarà più attenta lì dove in classe era stata identificata la rottura di pendio; infine disegneranno un profilo dell'area.
Sarà utile distribuire fotocopie della carta naturalistica, segnando con pennarelli colorati i vari luoghi con lo scopo di mostrare i differenti ecosistemi presenti.
Per evitare che l'incontro con il Parco produca una delusione, ricorderemo che la natura violenta, che muore o che viene protetta dall'uomo, si trova solo in televisione; al contrario, qui la presenza degli animali è difficile da riconoscere già se si va da soli, figuriamoci con tutta la classe!
E' invece fin troppo facile provocare, volontariamente o no, un danno all'ambiente, per cui sottolineeremo le norme di comportamento che si richiedono al bravo visitatore:
Ecco alcuni ecosistemi che potranno essere esplorati con l'aiuto dell'insegnante:
Se sceglieremo di porre l'attenzione su un particolare ecosistema, divideremo la classe in piccoli gruppi; una volta sul campo ciascun gruppo avrà infatti il compito di esplorare un tratto specifico alla ricerca di animali e di piante, dei quali rileveranno le caratteristiche individuali e le relazioni con l'ambiente; è quindi importante che, prima dell'escursione, i ragazzi compino un'indagine sulle specie più comuni che incontreranno sicuramente. Se vorremo realizzare un erbario, potremo già costruirci la pressa per le foglie e i fiori.
Un esempio di scheda da compilare che potremo fornire ai più piccoli è riportato in appendice alla fine di questo capitolo.
Il successo della visita sarà maggiore se ogni ragazzo avrà cura di portare con sé, oltre a carta e penna, anche una lente d'ingrandimento, un paio di stivali di gomma e un paio di guanti per prendere piccoli animali oppure piante spinose o urticanti, mentre l'insegnante avrà cura di portare con sé un pacchetto di pronto soccorso.
Il gruppo poi dovrà organizzarsi per avere anche un binocolo, la macchina fotografica, un registratore, secchi o bacinelle di plastica, vasetti di vetro per riporvi gli insetti, pennarelli, un cronometro, un coltellino, un metro a nastro, una paletta da giardiniere, forbici da potatura, un termometro atmosferico, sacchetti di nylon per raccogliere le piante, nastro adesivo, spillatrice, un retino e un colino a maglie fitte, un setaccio.
I ragazzi dovranno poter raccogliere materiali e documentazione senza però danneggiare l'ambiente; appunti, fotografie e registrazioni del canto degli uccelli potranno essere utili per l'elaborazione successiva in classe. Eventualmente rileveremo le impronte di animali facendone il calco con il gesso, o raccoglieremo qualche pianta per realizzare un erbario.
Quando il gruppo avrà raggiunto il proprio luogo, un ragazzo registrerà le caratteristiche generali dell'ambiente, prendendo nota della data, del nome del luogo o del corso d'acqua, altitudine, pendenza, aspetto delle acque, del fondale o del terreno, tipo di vegetazione, condizioni atmosferiche, presenza di opere dell'uomo (muro, diga ecc.).
I ragazzi quindi delimiteranno il luogo scelto per l'esplorazione con sassi, bastoni o altro.
Se il nostro obiettivo sarà il bosco, chiederemo ai ragazzi di indossare vestiti che rendano meno visibili.
Scheda | ||||||
Il mio nome è ................................................................................. Il nome del mio gruppo è ................................................................................. |
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Il nome di questo Parco è ................................................................ Si chiama così perché ..................................................................... |
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Guarda la carta del Parco; dove si trova il mio settore? | ||||||
Fai un giro completo su te stesso e osserva il paesaggio che ti circonda. Ora disegnalo sul quaderno | ||||||
Il mio settore è su una salita, su una discesa, o in pianura? ................................ |
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Indica gli elementi abiotici (non viventi): come è il terreno? | ||||||
altro ..... | ||||||
Come è l'aria? ............................................................ | ||||||
Indica gli elementi biotici (viventi): |
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A cura di Mario Leigheb:
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copyright COMITATO PER IL PARCO DELLA CAFFARELLA 5 febbraio 1998