Per l'insegnante, il miglior modo per preparare la proposta didattica è raccogliere, un paio di mesi prima, tutto il materiale utile, studiare la documentazione, scegliere il periodo della visita informandosi sui mezzi per raggiungere il Parco, e esplorare il luogo per proprio conto.
Stenderemo quindi una bozza di programma per ciascuna unità didattica, scegliendo gli argomenti che vorremo sottolineare tra le innumerevoli possibilità offerte dal Parco.
I ragazzi sono ormai pericolosamente abituati alla spettacolarità clamorosa della televisione. Per questo, chiederemo loro se già conoscono la valle, e, in caso affermativo, il loro punto di vista su di essa; per i maschi è in genere il luogo dove andare in bicicletta, fare motocross, ammazzare lucertole o serpenti ecc.; per le femmine un luogo da evitare.
Se viceversa la Caffarella è sconosciuta, per evitare delusioni sarà importante premettere che la Caffarella non è né una sorta di Eurodisney, né un giardino zoologico.
E' utile preparare del materiale da distribuire, ad esempio fotocopie della carta naturalistica o storico archeologica, segnando con pennarelli colorati i vari luoghi su cui focalizzeremo l'attenzione. Potremo anche dare delle schede da riempire. A questo proposito potremo seguire alcuni suggerimenti:
Prima della visita dovremo anche organizzare la classe in gruppi di lavoro. Se i criteri per la composizione dei gruppi possono essere numerosissimi, raccomandiamo però che prima di ogni uscita ciascun ragazzo sappia esattamente cosa dovrà fare e su quale argomento dovrà riferire ai compagni.
Gli studenti vorranno esplorare il Parco appena arrivati, e questo dovrà essere fatto in modo strutturato, non solo per esigenze di sicurezza, ma per dare una buona veduta d'insieme da usare come conoscenza di fondo per le attività programmate. Un suggerimento è dare a ciascun gruppo il compito di analizzare un territorio diverso, oppure di analizzare aspetti diversi di uno stesso territorio.
Infine, prima della partenza con la classe ci preoccuperemo di alcuni aspetti pratici:
Il disegno è un valido strumento per registrare, perché stimola osservazioni ravvicinate e meditate, e ha l'importante effetto collaterale di aiutare la persona che sta disegnando a mettersi in una relazione più completa con l'oggetto.
Se desideri una registrazione completa del luogo, sistema i gruppi in ciascuna stanza di un edificio o in ciascuna parte del territorio, e chiedi loro di produrre uno schizzo dell'interno (dell'esterno, del paesaggio ecc.). Il gruppo stesso assegnerà a ciascun componente la responsabilità del disegno di una parte specifica, assicurando che nulla sia tralasciato, e contrassegnando la posizione del sito sulla mappa generale. Ciascun lavoro di gruppo può essere montato in seguito sulle pareti della scuola, indicando ciascuna area su una pianta centrale, per dare una registrazione iconica onnicomprensiva del luogo.
Una variante per edifici con il tetto, o per ruderi con le quattro pareti ancora in piedi, è di assegnare un ragazzo a ciascuna parete, chiedendo a tutti di misurare la base e l'altezza approssimata. Essi dovranno calcolare insieme una scala, segnare la base e l'altezza sul loro foglio, e quindi disegnare i loro schizzi. I disegni risultanti possono essere disposti in un reticolo.
Un'altra variante è di chiedere una collaborazione per un quadro o una silhouette del sito a un gruppo di non più di tre ragazzi, che verrà messo insieme a scuola; segna sul foglio di ciascun alunno le linee della base e del punto più alto della struttura, e specifica quale parte è affidata alla responsabilità di ciascuno per il disegno; i ragazzi dovranno fare i loro schizzi lavorando insieme dallo stesso punto.
Una volta tornati in classe i ragazzi rielaboreranno, svilupperanno e organizzeranno i dati, utilizzando gli appunti, le schede e i materiali raccolti durante l'uscita.
Potranno consultare appropriate pubblicazioni.
Disegni, grafici, tabelle ecc. dovranno essere poi presentati e discussi con il resto della classe, e il tutto verrà esposto in una mostra.
E' indispensabile che, qualora l'uscita abbia comportato la cattura di insetti o altri animaletti, questi vengano poi liberati in un ambiente il più possibile simile a quello di origine.
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A cura di Mario Leigheb:
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copyright COMITATO PER IL PARCO DELLA CAFFARELLA 1 dicembre 1997