Nome: Appia Antica
Tipologia: Area protetta di interesse regionale; il Piano regionale dei parchi e delle riserve (delib. G.R. 29/9/1992 n. 8098) ha classificato il parco come "area protetta di interesse nazionale".
Estensione in ha: La superficie è di circa 3.296 ha (in seguito all'ampliamento definito nella Legge regionale 6 ottobre 1997 n. 29 "Norme in materia di aree naturali protette regionali"), tra i quali sono compresi la valle della Caffarella (250 ha), il Parco archeologico della via Latina, il Parco degli Acquedotti (240 ha), un tratto della via Appia Antica all'interno dei comuni di Ciampino e Marino.
Inquadramento geografico: Territorio adiacente la via Appia Antica, è delimitato a Nord dalla cinta delle Mura Aureliane di Roma, a Ovest dalla via Ardeatina e dalla ferrovia Roma-Napoli, a Est dalla via Tuscolana e dalla via Appia Nuova fino a Frattocchie, mentre a Sud lambisce l'abitato di S. Maria delle Mole e il fosso ai margini dell'area archeologica di Tellene.
Coordinate: | 41° 50' 00" N |
12° 33' 00" E |
Altitudine minima e massima: 13 - 189 m s.l.m.
Regione: Lazio
Provincia: Roma
Comunità montana: nessuna
Comuni: Roma, Ciampino, Marino
Origine della proposta di tutela: Sezione Romana di Italia Nostra (per una legge nazionale), Gruppo consiliare del P.C.I. presso il Consiglio regionale del Lazio (per la legge regionale 10 novembre 1988 n. 66 che ha istituito il parco).
Provvedimento istitutivo ed atti inerenti: , Delib. G.R. 29/9/1992 n. 8098 "Piano regionale dei parchi e delle riserve. Individuazione e salvaguardia delle aree protette. Approvazione dello schema di piano", Legge regionale 6 ottobre 1997 n. 29 "Norme in materia di aree naturali protette regionali", Legge regionale 2 aprile 2003 n. 10 "Modifiche alla legge regionale 6 ottobre 1997 n. 29 (Norme in materia di aree naturali protette regionali) e successive modifiche. Disposizioni transitorie".
Finalità: L'art. 3 della Legge regionale 6 ottobre 1997 n. 29 "Norme in materia di aree naturali protette regionali" definisce gli obiettivi delle aree protette del Lazio:
Tali obiettivi sono stati sintetizzati dall'Ente Parco nella seguente frase: «Conservare e valorizzare il territorio del Parco offrendo ai cittadini il godimento delle bellezze del paesaggio e dei suoi valori storici e naturali.»
Ente gestore: Ente regionale di diritto pubblico "Parco regionale dell'Appia Antica", dotato di un consiglio direttivo (nel quale sono presenti: il Presidente designato dal Consiglio regionale del Lazio scelto in una terna proposta dalla Giunta regionale, tre rappresentanti della comunità, uno delle associazioni ambientaliste, uno delle organizzazioni agricole, uno della Provincia di Roma) e di una comunità (nella quale sono presenti i sindaci di Roma, Marino, Ciampino e il Presidente della Provincia di Roma). Attualmente fanno parte degli organi il Presidente Marco Di Fonso, il consigliere Alessio Amodio (Provincia di Roma), i consiglieri Romolo Guasco, Ivana della Portella e Tullio Marcotulli (Comunità del Parco), Oreste Rutigliano (Associazioni), Antonio De Amicis (imprenditori agricoli). Il sito internet ufficiale del Parco è: http://www.parcoappiaantica.it
Statuto: approvato nel giugno 1998, attualmente in attesa della ratifica della Regione Lazio.
Finanziamenti:
nel bilancio di assestamento 2002 sono previste le seguenti entrate:
Personale:
Un cantiere scuola-lavoro con 40 operatori (operai, giardinieri, archeologi) è stato attivato fino al 31 luglio 2001. Alcuni incarichi di consulenza o di collaborazione a tempo determinato sono attivati occasionalmente.
Sede legale: ex Cartiera Latina in via Appia Antica 42, 00179 Roma
tel: 39-06-5130682, -5126314; fax: 39-06-51883879.
numero verde per le visite guidate: 8000-2-8000 (attualmente inattivo).
Altre sedi: nessuna
Regime di proprietà dei terreni: Tutto il territorio è di proprietà privata, ad esclusione di un 10% che costituisce il patrimonio demaniale (4%: Comune di Roma; 4%: Demanio dello Stato ramo storico-artistico; 2%: Demanio dello Stato ramo militare). Prevale la medio-grande proprietà di famiglie della vecchia aristocrazia (40%), seguita dalle società pubbliche e private (25%), da piccole proprietà private (21%) e dagli enti religiosi (10%).
Regolamento: già approvati i regolamenti di attuazione della legge 241/90, del personale, di contabilità e finanza.
Piano dell'area: il Piano del Parco è stato adottato dal Consiglio Direttivo il 29 luglio 2002, è stato osservato e controdedotto, ed è attualmente in attesa di pubblicazione da parte della Regione Lazio.
Piano naturalistico: assente
Piani di settore: assenti
Attrezzature gestionali: oltre alla sede l'Ente Parco ha due Panda a 4 ruote motrici, un pick up, un fuoristrada
Attrezzature culturali: il Punto Informativo del Parco, che comprende bookshop e un servizio di nolo bici, è aperto ogni giorno festivo presso la sede di via Appia Antica 42; la domenica è aperto dalle 9.30 alle 18.30 anche il Punto Informativo del Parco della Caffarella all'ingresso di l.go P. Tacchi Venturi (in collaborazione con il Municipio Roma IX), gestito in convenzione nell'ambito di una collaborazione tra le associazioni Comitato per il Parco della Caffarella, Circolo Sette Acquedotti di Legambiente, W.W.F..; sempre la domenica è attivo dalle 9.30 alle 18.30 anche il servizio di accoglienza per bambini presso il casale dell'ex mulino accanto al cosiddetto tempio del dio Redicolo, gestito in convenzione con le cooperative Darwin-Pangea vincitrici di un bando dell'Agenzia Regionale Parchi.
Attrezzature ricettive: assenti
Il comprensorio è sottoposto a vincolo paesistico (parte terza del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio"); il conseguente Piano Territoriale Paesistico (D.M. 11 e 22 febbraio 1960) consente la costruzione di quasi 5 milioni di metri cubi. Il Piano Regolatore Generale di Roma (D.P.R. 16 dicembre 1965) ha destinato tutta l'area compresa nel comune di Roma a parco pubblico, imponendo anche il relativo vincolo archeologico e paesistico di P.R.. Tale destinanzione è stata riconfermata dalla "variante di salvaguardia" del 16 luglio 1991 (delibera della G.R. Lazio n. 426 del 15 aprile 2002) e dalla "variante per il Verde e Servizi" (delibera della G.R. Lazio n. 569 del 17 maggio 2002). Alcuni dei monumenti più importanti hanno il vincolo archeologico di cui alla parte seconda del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio". Vaste aree sono sottoposte al vincolo di concessione mineraria legata all'estrazione delle acque minerali.
La legge istitutiva del parco regionale ha disposto il divieto di:
Dal 9 marzo 1997 la via Appia Antica è zona a traffico limitato nei giorni festivi. A parte questo timido segnale positivo, l'inaccessibilità caratterizza l'attuale fruizione del territorio del Parco: recinzioni di ville, ristoranti, caserme, istituti religiosi, e poi orti abusivi, discariche e aree abbandonate ricoprono la maggior parte della superficie; 80 ha sono la superficie coperta all'interno del Parco, e 500 ha sono occupati dalle pertinenze delle ville private di circa 4-5000 residenti; fungaie, cave, attività artigianali e piccolo-industriali, campi sportivi, occupano 609 ha; la parte accessibile al pubblico è quindi ridotta rispetto all'insieme del territorio. La stessa -affermazione giudicata dalla Soprintendenza Archeologica di Roma denigratoria di un organo periferico dello Stato e quindi cancellata; per qualsiasi informazione rivolgersi alla stessa Soprintendenza, tel. 06.4880530- uno dei monumenti più importanti della via Appia Antica.
La fruizione pubblica avviene in modo organizzato solo per alcuni dei monumenti di maggior rilievo (Cecilia Metella, circo di Massenzio, Mura Aureliane, villa dei Quintili, catacombe di Domitilla, S. Sebastiano e S. Callisto); visite guidate sono condotte ogni domenica alla valle della Caffarella (a cura del Comitato per il Parco della Caffarella e dell'associazione culturale "Humus"-onlus) e, occasionalmente, al parco degli Acquedotti, al Parco archeologico della via Latina, al IV e V miglio della via Appia Antica, alla zona di Tor Fiscale e del Campo Barbarico, all'area di Tor Marancia e a altre aree "meno turistiche" (a cura del Comitato per il Parco della Caffarella, dell'associazione culturale "Humus"_onlus, del W.W.F., del Circolo Sette Acquedotti della Legambiente, di Sentiero Verde e di altre associazioni e cooperative); le aree libere sono altrimenti frequentate da gitanti domenicali, pastori, bici e motocross, podisti, cittadini a passeggio col cane, rari turisti stranieri ecc.
Il Parco per 9 anni ha sofferto di una legge istitutiva inadeguata e contraddittoria, fino al commissariamento; il comitato tecnico scientifico è stato sciolto nel 1995; i vincoli non vengono fatti rispettare; i guardia-parco, assunti tramite cantiere scuola-lavoro, non hanno mai ottenuto la qualifica di agente di polizia giudiziaria.
La legge per Roma Capitale ha assegnato 26 miliardi di Lire per l'esproprio della valle della Caffarella e 3 miliardi di Lire per la redazione di un progetto relativo al complesso dei Fori e dell'Appia Antica (confluiti nella ristrutturazione della ex Cartiera Latina), ma mentre la prima di queste iniziative è stata portata a termine, la seconda si avvia solo nell'estate 2002.
Il Piano degli interventi per il Giubileo ha assegnato fondi per le seguenti opere:
sistemazione Mura Aureliane, porta S. Sebastiano, arco di Druso, porta Latina, porta Metronia | |
scavi e restauri Parco archeologico via Latina | |
riqualificazione stradale via Appia Antica | |
riqualificazione Parco Acquedotti | |
Cecilia Metella | |
Berretta del Prete e altri mausolei | |
conservazione, manutenzione e scavo area Tor Carbone | |
valorizzazione villa dei Quintili | |
attrezzatura area catacombe | |
sistemazione Caffarella | |
restauro Colombario costantiniano, ninfeo di Egeria ecc. | |
sistemazione fosso acqua Mariana | |
totale |
Tuttavia a causa dei ribassi d'asta e soprattutto a causa della decisione da parte della Soprintendenza Archeologica di Roma di definanziare alcune opere, ancorché valutate fattibili, per finanziare altri interventi ritenuti più importanti, i finanziamenti ottenuti dal Piano degli interventi per il Giubileo e destinati al Parco dell'Appia Antica sono stati ridotti nel 1998 di più di 13 miliardi:
Gazzetta Ufficiale n. 150 del 30-06-1998
|
Milioni di lire | ||
B12.10 | Appia Antica - Cecilia Metella | 700 |
B16.21 | Acquedotto della Villa dei Quintili | 1.000 |
B16.22 | Parco delle tombe della via Latina (Roma) Scavi archeologici, restauri e adeguamento funzionale | 1.723 |
Ecco come sono ripartiti i finanziamenti all'ultima ricognizione del 5 agosto 1999:
scavi e restauri Parco archeologico via Latina | |
conservazione, manutenzione e scavo area Tor Carbone | |
Berretta del Prete e altri mausolei | |
Cecilia Metella | |
valorizzazione villa dei Quintili | |
sistemazione Mura Aureliane dal Bastione Ardeatino a porta Metronia, porta S. Sebastiano, arco di Druso, porta Latina | |
riqualificazione stradale via Appia Antica | |
riqualificazione Parco Acquedotti | |
sistemazione Caffarella | |
sistemazione fosso acqua Mariana |
Nel complesso, le varie amministrazioni che hanno competenza sull'area dialogano poco e sembrano avere strategie divergenti.
La struttura fisica del Parco è caratterizzata principalmente dalla lingua della colata lavica di Capo di Bove che, partendo dal Vulcano Laziale (gli odierni Colli Albani), termina esattamente all'altezza della base della tomba di Cecilia Metella.
Questa struttura centrale, che ha un'età di circa 280.000 anni, è contornata da un sistema di valli e pianori il cui suolo è costituito dai vari strati di materiale vulcanico (tufi e pozzolane) espulso dal Vulcano Laziale (i prodotti delle prime fasi di attività del vulcano sono datati circa 500.000 anni), che si andarono ad accumulare sopra più antichi sedimenti fluviali e marini.
Un gran numero di cristalli e minerali rari sono inclusi nei proietti lavici, in quelli metamorfici e in quelli in facies semi-intrusiva.
Le cave e i corsi d'acqua (principalmente il fiume Almone), a causa della loro origine e delle loro caratteristiche, contribuiscono a differenziare la morfologia del Parco.
Lungo la via Appia Antica sono da segnalare infine le sorgenti lineari del Fosso dell'Acqua Mariana (portata media 60 mc/s) e del Fosso Statuario (portata media 90 mc/s).
L'area del Parco si articola lungo l'asse della via Appia Antica con l'estensione a Ovest dell'area di Tor Marancia e ad Est del Parco archeologico della via Latina, del parco degli Acquedotti e della villa dei Sette Bassi. La principale valenza è pertanto quella storico-archeologica, costituita dall'insieme di tombe, sepolcri, acquedotti e ville che costeggiano la via Appia Antica, dalle torri medievali e dai casali sorti dal Rinascimento fino al XIX secolo. Ma all'interno del Parco sono presenti anche complessi differenti, ad iniziare dal circo di Massenzio per finire col sistema sotterraneo costituito dalle catacombe di Pretestato, Domitilla, S. Sebastiano, S. Callisto e dalle Catacombe Ebraiche. I monumenti della valle della Caffarella ed il comprensorio della via Latina (di cui fanno parte il Parco archeologico della via Latina, il sistema degli acquedotti e la villa dei Sette Bassi) completano il quadro.
Il territorio, inserito nel contesto naturalistico tipico dell'Agro Romano, presenta una prevalente utilizzazione agricola, con grosse estensioni di colture agrarie e di pascoli nella parte centrale; nelle aree più vicine ai centri abitati si hanno appezzamenti medio-piccoli di colture a seminativo, serre, e un gran numero di orti abusivi, che frammentano e degradano il paesaggio; la capacità produttiva tende comunque a regredire a causa dell'intenso intervento antropico. Laddove l'impatto umano lo consente, resistono boschetti di latifoglie miste con residui di Quercus ilex, Quercus suber, Quercus petraea, Quercus robur, Quercus dalechampii, Quercus pubescens, Ulmus minor, Prunus spinosa, Crataegus monogyna, Acer campestre, Myrtus communis, Ficus carica, Laurus nobilis, Sambucus nigra, Cornus sanguinea, Euonymus europaeus, Spartium junceum, Rhamnus alaternus, relitti delle precedenti formazioni forestali, e dalla presenza di vegetazione ripariale e palustre lungo i corsi d'acqua e nelle zone umide, con esemplari di Populus nigra, Populus tremula, Salix alba, Ulmus minor.
Sono presenti specie arboree coltivate a scopo ornamentale come Celtis australis, Pinus pinea, Pinus halepensis, Cupressus sempervirens, Eucalyptus camaldulensis, Juglans nigra, Platanus hybrida, Prunus cerasifera, Morus alba, Morus nigra. Stanno progressivamente estendendosi specie come Ailanthus altissima, Robinia pseudoacacia, Melia azedarach, Maclura pomifera.
Una caratteristica del parco è la vegetazione collegata al patrimonio archeologico: la via Appia Antica è bordata da Pinus pinea e Cupressus sempervirens, mentre sui muri antichi si estende una vegetazione eminentemente erbacea, le cui radici affondano nel manufatto.
La vegetazione si compone di varie entità, la maggior parte delle quali rappresentano specie planiziali, macericole e murali di Roma e dintorni. Molte piante sono segetali, per la massiccia antropizzazione che da tempi remoti opera sul comprensorio con colture intensive. La vegetazione spontanea occupa poche aree del territorio e solitamente essa appare solo là dove le condizioni morfologiche del terreno, la consistenza edafica e le presenze archeologiche non incoraggiano l'estensione delle colture. Tra i vari gruppi stazionali possiamo distinguere le stazioni ruderali, le idro-elofitiche, le stazioni antropiche.
E' presente una flora molto ben diversificata di pertinenza del bosco misto, della lecceta e della sughereta; in questo settore, caratteristico della flora laziale, si incontrano elementi biogeografici di provenienza orientale, centroeuropea e mediterranea.
Il seguente elenco delle formazioni vegetative fa riferimento all'Atlante della Flora Romana (vedi alla bibliografia) con qualche aggiornamento; il numero tra parentesi indica il numero di quadranti (su un massimo di 12 corrispondente all'intero parco) in cui la specie è stata rilevata; in corsivo sono le specie presenti in Caffarella.
Carlina corymbosa (12), Poa trivialis (12), Euphorbia helioscopia (12), Lolium perenne (12), Foeniculum vulgare (12), Daucus carota (12), Galactites tomentosa (12), Linaria vulgaris (12), Echium italicum (12), Cynodon dactylon (12), Carduus nutans (12), Bellis perennis (12), Cichorium intybus (12), Knautia integrifolia (11), Anagallis arvensis (11), Linum bienne (11), Hypochoeris radicata (11), Anthemis arvensis (11), Andryala integrifolia (11), Allium ampeloprasum (11), Coleostephus myconis (11), Scolymus hispanicus (11), Campanula rapunculus (11), Erodium cicutarium (11), Arum italicum (10), Bellardia trixago (10), Berteroa obliqua (10), Cirsium arvense (10), Lagurus ovatus (10), Taraxacum officinale (10), Trifolium fragiferum (10), Trifolium campestre (10), Carthamus lanatus (9), Crocus biflorus (9), Delphinium halteratum (9), Medicago rigidula (9), Pallenis spinosa (9), Parentucellia viscosa (9), Petrorhagia prolifera (9), Trifolium subterraneum (9), Urospermum dalechampii (9), Verbascum blattaria (9), Vicia sativa (9), Nigella damascena (9), Acanthus mollis (8), Centaurea solstitialis (8), Lolium multiflorum (8), Astragalus hamosus (8), Ornithogalum umbellatum (8), Ophrys sphegodes (8), Petrorhagia velutina (8), Echium vulgare (8), Asparagus acutifolius (8), Trifolium angustifolium (8), Trifolium arvense (8), Filago vulgaris (7), Bellevalia romana (7), Galium album (7), Sideritis romana (7), Vulpia ciliata (7), Vulpia myuros (7), Poa pratensis (7), Orchis papilionacea (7), Serapias vomeracea (7), Diplotaxis erucoides (7), Bellis sylvestris (7), Ferula communis (7), Poa bulbosa (7), Erodium ciconium (7), Hordeum bulbosum (7), Convolvulus cantabrica (7), Ammi majus (6), Phleum pratense (6), Medicago orbicularis (6), Centaurea alba (6), Marrubium vulgare (6), Hedypnois cretica (6), Dactylis hispanica (6), Centaurea gr. pannonica (6), Aegilops geniculata (6), Trigonella balansae (6), Anagallis foemina (6), Agrimonia eupatoria (6), Anthoxanthum odoratum (6), Trifolium incarnatum (6), Trifolium scabrum (6), Lathyrus cicera (5), Securigera securidaca (5), Parentucellia latifolia (5), Lupinus angustifolius (5), Erodium acaule (5), Dipsacus fullonum (5), Kickxia elatine (5), Phalaris aquatica (5), Linum trigynum (5), Tolpis virgata (5), Thlaspi perfoliatum (5), Torilis arvensis (5), Aira elegans (4), Fallopia convolvulus (4), Lathyrus sylvestris (4), Linum strictum (4), Melissa officinalis (4), Romulea bulbocodium (4), Rumex bucephalophorus (4), Salvia multifida (4), Stachys germanica (4), Tolpis umbellata (4), Tribulus terrestris (4), Trifolium cherleri (4), Trifolium vesiculosum (4), Narcissus tazetta (4), Tragopogon porrifolius (4), Allium vineale (3), Bellis annua (3), Euphorbia falcata (3), Lathyrus ochrus (3), Silene bellidifolia (3), Silene conica (3), Prunella laciniata (3), Ophrys tenthredinifera (3), Lathyrus annuus (3), Geranium robertianum (3), Aira caryophyllea (3), Galega officinalis (3), Allium chamaemoly (3), Plantago lagopus (3), Coronilla scorpioides (3), Trifolium echinatum (3), Trifolium squarrosum (3), Trifolium stellatum (3), Potentilla hirta (3), Potentilla recta (3), Opopanax chironium (3), Torilis nodosa (3), Erophila verna (2), Alliaria petiolata (2), Plantago afra (2), Melitotus italicus (2), Scrophularia peregrina (2), Scorpiurus muricatus (2), Asphodelus microcarpus (2), Calepina irregularis (2), Cruciata laevipes (2), Ophrys apifera (2), Agrostemma githago (2), Orchis coriophora (2), Ornithopus comprexus (2), Phalaris brachystachys (2), Securigera cretica (2), Chrysantemum segetum (2), Securigera varia (2), Stipa capensis (2), Cirsium vulgare (2), Lithospermum arvense (2), Gladiolus italicus (2), Melica transsylvanica (2), Pisum sativum (2), Allium roseum (2), Lotus hispidus (2), Ononis spinosa (2), Spiranthes spiralis (2), Trifolium pallidum (2), Ajuga chamaeptys (1), Brassica napus (1), Centaurea napifolia (1), Kickxia commutata (1), Serapias lingua (1), Cerastium brachypetalum (1), Anthemis cotula (1), Logfia gallica (1), Lupinus graecus (1), Misopates calycinum (1), Misopates orontium (1), Daucus broteri (1), Platanus hybrida (1), Pinus halepensis (1), Ophrys holoserica (1), Seseli tortuosum (1), Orchis morio (1), Tyrimnus leucographus (1), Trifolium ligusticum (1), Ammi visnaga (1), Brachypodium phoenicoides (1), Bupleurum lancifolium (1), Cerinthe major (1), Linaria pelisseriana (1), Medicago minima (1), Gastridium ventricosum (1), Aira cupaniana (1), Agrostis castellana (1), Euphorbia terracina (1), Matricaria perforata (1), Helichrysum italicus (1), Hedypnois rhagadioloides (1), Galium lucidum (1), Linum nodiflorum (1), Diplotaxis muralis (1), Orchis tridentata (1), Poa infirma (1), Rumex acetosella (1), Spergularia rubra (1), Tragopogon pratensis (1), Tripodion tetraphyllum (1), Trifolium filiforme (1), Trifolium odnoleucon (1), Trifolium suffocatum (1), Verbascum samniticum (1);
Crepis setosa (12), Lamium amplexicaule (12), Dasypyrum villosum (12), Dactylis glomerata (12), Briza maxima (12), Crepis neglecta (12), Bunias erucago (12), Geranium molle (12), Bromus hordeaceum (12), Anthemis tinctoria (12), Avena barbata (12), Poa annua (12), Papaver rhoeas (12), Plantago lanceolata (12), Salvia verbenaca (12), Trifolium repens (12), Verbascum sinuatum (12), Vulpia ligustica (12), Bromus sterilis (11), Cerastium glomeratum (11), Eryngium campestre (11), Myosotis ramosissima (11), Papaver dubium (11), Polygonum aviculare (11), Ranunculus bulbosus (11), Sanguisorba minor (11), Setaria viridis (11), Sherardia arvensis (11), Silene vulgaris (11), Tordylium apulum (11), Trifolium nigrescens (11), Trifolium pratense (11), Trisetaria panicea (11), Verbena officinalis (11), Veronica arvensis (11), Veronica persica (11), Anchusa hybrida (10), Raphanus raphanistrum (10), Vicia villosa (10), Agropyron repens (8), Cerastium ligusticum (8), Geranium dissectum (8), Calystegia sylvatica (7), Polygonum arenastrum (7), Anemone hortensis (6), Avena sterilis (6), Leopoldia comosa (6), Phytolacca americana (6), Setaria ambigua (6), Vicia bithynica (6), Leontodon tuberosus (5), Scabiosa maritima (?), Hymenocarpus circinnatus (4), Hypochoeris achyrophorus (4), Alopecurus myosuroides (4), Legousa speculum-veneris (4), Beta vulgaris (4), Inula conyza (4), Inula graveolens (4), Gaudinia fragilis (4), Valerianella microcarpa (4), Ammoides pusilla (3), Anchusa italica (3), Papaver hybridum (3), Setaria pumila (3), Valerianella carinata (3), Veronica polita (3), Viola arvensis (3), Capsella bursa-pastoris (2), Muscari neglectum (2), Lolium temulentum (2), Consolida regalis (2), Vicia tetrasperma (2), Bromus willdenowii (2), Hermodactylus tuberosus (2), Scandix pecten-veneris (2), Myosotis arvensis (2), Valerianella puberula (2), Anemone apennina (1), Lathyrus aphaca (1), Atriplex patula (1), Briza minor (1), Cynosurus echinatus (1), Geranium columbinum (1), Broussonetia papyrifera (1), Crepis foetida (1), Arabis sagittata (1), Valerianella eriocarpa (1), Valerianella locusta (1), Vicia narbonensis (1);
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I vertebrati selvatici censiti sono:
Rovella, Spinarello;
Rana esculenta, Rana dalmatina, Hyla arborea, Bufo bufo, Bufo viridis;
Triturus vulgaris, Triturus cristatus, Salamandra salamandra.
Testudo hermanni, Emys orbicularis;
Tarantola mauritanica, Hemidactylus turcicus, Lacerta viridis, Podarcis sicula, Podarcis muralis;
Anguilla fragilis, Natrix natrix, Elaphe longissima, Elaphe quatuorlineata, Vipera aspis, Coluber viridiflavus.
Erinaceus europaeus, Talpa romana, Hystrix cristata, Crocidura suaveolens, Suncus etruscus, Myotis myotis, Pipistrellus pipistrellus, Rhinolophus ferrum-equinum, Mus domesticus, Rattus rattus, Rattus norvegicus, Apodemus sylvaticus, Microtus savii, Orictolagus cuniculus, Vulpes vulpes, Mustela nivalis, Martes foina.
Sono presenti cani selvatici in fase di rinselvaticamento.
Parus caeruleus, Parus major, Carduelis carduelis, Carduelis chloris, Serinus serinus, Prunella modularis, Luscinia megarhynchos, Emberiza calandra, Phylloscopus collybita, Turdus merula, Motacilla alba alba, Acrocephalus arundinaceus, Acrocephalus scripaceus, Cettia cettia, Troglodytes troglodytes, Erithacus rubecula, Sylvia communis, Sylvia atricapilla, Sturnus vulgaris, Corvus monedula, Corvus corone cornix;
Alauda arvensis, Upupa epops, Hirundo rustica, Delichon urbica, Apus apus, Jynx torquilla, Galerida cristata, Gallinago gallinago, Gallinula chloropus, Streptopelia turtur, Streptopelia decaocto, Vanellus vanellus, Columba livia, Cuculus canorus, Larus cachinnans, Larus ridibundus, Athene noctua, Tyto alba, Strix aluco, Otus scops, Falco tinnunculus, Milvus migrans.
Nell'ambito della legge per Roma Capitale, sono stati presentati diversi progetti relativi all'area dell'Appia Antica (Consorzio Civita, Lega delle Cooperative, Italia Nostra ecc.); il progetto più rispettoso del Parco rimaneva però quello redatto nel 1984 a cura della Sezione Romana di Italia Nostra, denominato "Piano per il parco dell'Appia Antica".
Nell'ottobre 1994 l'Ufficio Tutela Ambiente del Comune di Roma ha pubblicato il Piano di Utilizzazione per il Parco della Caffarella.
Il 10 maggio 1996 il Comitato per il Parco della Caffarella ha presentato la prima edizione di una ipotesi di gestione autosufficiente in cinque fasi per il Parco della Caffarella, in seguito più volte aggiornata.
Nel 1997 il prof. Italo Insolera ha redatto un'indagine preliminare per il Piano di Assetto del Parco.
Nel 1997-98 sono stati proposti studi di fattibilità per attività turistiche e ricettive all'interno del Parco.
Il Consiglio Direttivo dell'Ente Parco ha approvato il Piano del Parco il 29 luglio 2002.
Oltre al numeroso materiale bibliografico dell'archivio del Comitato per il Parco della Caffarella, sono state consultate le seguenti opere:
Per commenti e osservazioni potete contattare il Comitato per il Parco
della Caffarella via e-mail c/o:
comitato@caffarella.it
Per trovare molte altre notizie sull'Appia Antica, sulla Caffarella e
sul patrimonio culturale e naturalistico (con tutti i suoi problemi) del
Municipio Roma IX, vai alla home page:
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copyright COMITATO PER IL PARCO DELLA CAFFARELLA 14 agosto 2002