Natura a pochi minuti dal centro della città, natura nascosta, natura in pericolo. Tante potrebbero essere le definizioni della natura della valle dell'Almone, meglio conosciuta dai cittadini Romani come la Caffarella.
Sono poco più di 200 ettari di verde incuneato all'interno del quartiere Appio Latino, uno dei più popolosi e congestionati della città; un insostituibile polmone verde per la metropoli.
Ma è soprattutto uno degli ultimi residui di Campagna Romana, un po' dovunque stravolta dai casermoni della disordinata e anonima periferia dove cemento e asfalto hanno ricoperto campi coltivati, spianato collinette, riempito valloni, raso al suolo boschetti e caratteristici alberi secolari.
Alla "fantasia" della natura e del tradizionale lavoro dei campi, ancora non mortificato dalla moderna agricoltura "chimica", si è così sostituita la monotonia dei quartieri-dormitorio, dove l'unico verde è quello delle sempre secche e ingiallite aiuole e degli stentati alberelli sui marciapiedi... quando ancora ci sono!
Come andare, quando andareL'itinerario che proponiamo si svolge in un ampio settore della valle della Caffarella (compreso tra via Latina, via dell'Almone, via Appia Pignatelli e via della Caffarella) rappresentativo di tutti i diversi ambienti della valle. Restano escluse alcune zone che, pur avendo indubbio valore naturalistico, non sono raggiungibili in quanto inserite in proprietà private inaccessibili. La nostra passeggiata si snoda per facili sentieri e strade sterrate di campagna e non presenta alcuna difficoltà. Richiede soltanto un po' di attenzione nella zona degli "sprofondamenti" e nel boschetto di robinie. Si consiglia comunque di calzare scarpe forti con suole di gomma, soprattutto in autunno-inverno. Per chi volesse addentrarsi nella zona paludosa sono ovviamente d'obbligo gli stivali di gomma. L'itinerario può essere percorso a piedi in circa quattro ore, comprese le soste per osservare le varie caratteristiche naturalistiche, archeologiche e storiche della valle. Lungo l'itinerario si incontrano varie sorgenti di cui però sconsigliamo l'uso a causa di un generale inquinamento da colibatteri. Nonostante la Caffarella offra caratteristiche interessanti in tutte le stagioni, è consigliabile effettuare la passeggiata in autunno o in primavera quando i colori delle piante e la presenza degli animali sono più evidenti. Anche certe giornate invernali, comunque, possono garantire sorprendenti spettacoli naturali soprattutto dopo le fredde ventate di tramontana. Durante il periodo estivo, per il grande caldo, si consiglia di effettuare la passeggiata nelle prime ore del mattino o verso il tramonto quando un piacevole "ponentino" accompagnerà la nostra gita. |
Questa fantasia ancora resiste invece nella Caffarella: i suoi ultimi boschetti frequentati da animali insospettati, i corsi d'acqua inquinati ma ancora recuperabili, le sorgenti, le strette vallette ricche di sottobosco e di canti di uccelli, il profumo dei fiori, le misteriose grotte, gli ordinati pascoli, i campi coltivati, le ultime greggi, le corse dei cavalli. Tutto dentro la città, a due passi da casa nostra.
Mucche al pascolo (autrici: Benedetta Vangi e Julia Schilling)
Ma non mancano pericoli per questo "angolo di natura": cumuli di rifiuti lungo i suoi margini, "orti di guerra" disordinati che invadono la parte prossima alle Mura, scorribande di motocross, gli animali selvatici allontanati dai cani lasciati girovagare dappertutto, tagli di alberi e decespugliazioni così radicali da non risparmiare neppure il raro pungitopo.
Eppure la Caffarella e la sua natura resistono, in attesa di poter essere a disposizione di tutti coloro che la vogliano scoprire e conoscere. E allora ecco la proposta di una passeggiata, di una gita tranquilla, per scoprire le caratteristiche della natura della valle.
Alcuni consigli d'obbligo!Vi diamo ora alcuni consigli su come comportarsi lungo il percorso per meglio apprezzarne la bellezza, ricordando inoltre che l'area è vincolata da leggi nazionali e regionali nell'interesse di tutti e che, come tale, deve essere rispettata.
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Il lettore non immagini di imbattersi in una natura selvaggia e incontaminata che, in fondo, ormai non esiste quasi più in Italia e tantomeno in una zona così antropizzata come la valle dell'Almone. Ma ugualmente troverà piacevoli sorprese, inaspettati fenomeni naturali, animali e piante che stupiranno e inviteranno ad approfondire le proprie conoscenze naturalistiche.
E conoscendo potrà iniziare ad amare gli "abitanti" della valle e tutto l'ambiente nel suo insieme. E amandolo potrà, forse, decidere di fare qualcosa per difenderlo, qui come altrove. E tutti sappiamo come la Caffarella e l'ambiente tutto abbiano sempre più bisogno di amici.
Non dimenticate....
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Adesso puoi proseguire la visita con il I capitolo.
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