N.B.: MLit = milioni di lire
* = argomento sul quale è disponibile vario materiale su richiesta
Come in tutte le città europee, anche da noi l'enorme richiesta di mobilità (il nostro Municipio è l'attestamento di tutto il traffico proveniente dal versante dei Castelli Romani) associata allo straordinario sviluppo delle attività commerciali e terziarie ci sta portando al collasso da traffico. Benché l'elevato costo della benzina e le basse tariffe dei mezzi pubblici (in confronto con le altre capitali europee) siano un deterrente all'uso dell'automobile, la saturazione e l'inadeguatezza del trasporto pubblico insieme con la quasi nulla rete di piste ciclabili sta provocando un costante incremento del traffico privato.
La "motorizzazione di massa", simbolo tra i più rappresentativi di un'epoca di cambiamento, si scontra però con il "peccato originale" dell'automobile. A differenza di altri beni (p. es. il computer), l'automobile nasce come bene di lusso che però perde vantaggi in rapporto alla sua diffusione. Ed è particolarmente nelle città che si manifesta, con maggiore evidenza, la sua perdita di efficacia e funzionalità. Questo è tanto più valido in una città come Roma, costruita per secoli a misura di pedone (o al massimo di carretto), e si verifica anche nel nostro quartiere, penalizzato da un traffico di attraversamento e da una difficoltà delle Amministrazioni nella costruzione di metropolitane. L'automobile diventa quindi il principale elemento di congestione e di insicurezza stradale, aggravando l'inquinamento sia atmosferico che acustico.
Il rischio correlato all'inquinamento atmosferico, che è quasi del tutto invisibile, inodore, insapore, sfugge all'apprezzamento soggettivo. Eppure è noto che sono i bambini i soggetti più a rischio: il 10% della popolazione infantile soffre d'asma, ma la malattia aumenta del 35% nei bambini che abitano o frequentano una scuola in prossimità di strade con traffico intenso di camion e autobus (poveri studenti del Liceo Augusto!), Secondo la Società Italiana per lo studio della Tosse, nel decennio 1992-2002 il rischio di contrarre bronchiti a causa dell'inquinamento da traffico è raddoppiato, e l'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) stima che da oggi al 2020 i morti da smog in Europa saranno 8 milioni.
Un centimetro cubo di aria di città contiene mediamente 200.000 polveri di diametro inferiore a 5 micron, contro gli 8.000 contenuti nell'aria "pura". Se non possiamo vedere i danni ai nostri polmoni, guardiamo allora lungo le strade: palazzi, chiese, monumenti, fontane alterate da croste bianche e nere, di aree in via di disgregazione, esfoliazione, alveolizzazione, patine.
E non va dimenticato l'inquinamento acustico: i beduini del deserto giordano hanno dimostrato una capacità di ascolto perfetta anche negli anziani, confermando che l'indebolimento dell'udito non è l'età, ma l'inquinamento acustico della società urbana e industriale.
Per gli italiani i motivi di questo drastico peggioramento della vita in città sono da ricercare spesso nella mancanza di verde, nell'eccessiva presenza di auto sulle strade delle città per cui circolare in bicicletta significa spesso soltanto peggiorare la situazione respirando i loro gas di scarico. E le amministrazioni pubbliche sembrano non essere in grado di risolvere la situazione. La soluzione prevista dal P.R.G. del 1965 consisteva in ipotesi di viabilità spaventose, con un'autostrada (il cosiddetto "Asse Attrezzato") al centro della Caffarella che collegava l'Ostiense all'Arco di Travertino per mezzo di un megasvincolo sul Quo Vadis; a via C. Baronio partiva poi un'altra grande arteria che, dopo via Nocera Umbra, raggiungeva il Casilino.
L'Asse Attrezzato nel P.R.G. del 1965
A trent'anni dal P.R.G., l'unica arteria realizzata è via Cilicia, dando vita al peggiore di quegli assi di collegamento stradale (via Appia Nuova e via Tuscolana per il collegamento Roma - castelli, l'asse via Cilicia - tangenziale Est per il collegamento Sud-Est-Nord) che, privo di sede propria e penetrando in zone a edificazione intensiva, creano oggi gravi problemi sociali.
Via Cilicia oppressa dal traffico
Il territorio del IX Municipio è inoltre diviso dal vallo della ferrovia Roma-Pisa, che percorre il tracciato ferroviario voluto da Pio IX nel 1861 per collegare la linea Termini-Frascati con la linea per Civitavecchia. Pertanto, mentre da un lato non deve assolutamente aumentare (piuttosto deve diminuire) l'inquinamento da traffico di autovetture private, dall'altro le risorse esistenti vanno utilizzate al massimo delle potenzialità.
Oggi la linea A della metropolitana è sottodimensionata rispetto all'utenza, mentre la ferrovia Roma-Pisa, che nelle grandi città europee avrebbe permesso passanti metropolitani urbani a servizio dei quartieri attraversati, ancora oggi seziona il IX Municipio in due parti collegate solo da alcuni ponti senza essere di alcuna utilità.
In questo contesto, il Comune di Roma ha ottenuto nel 1996 dal consorzio Metropolis* una proposta di collegamento autostradale tra zona Sud (Ostiense) e zona Nord (Tiburtina) per mezzo di una sopraelevata sulla ferrovia Roma-Pisa. Questa ipotesi è stata giustamente rigettata (su tutta la questione del collegamento Sud-Est e della Nuova Circonvallazione Interna - ex tangenziale Est abbiamo preparato una scheda di approfondimento).
Piuttosto chiediamo che il Comune e le altre amministrazioni coinvolte di riorganizzare il traffico urbano integrando tra loro i vari vettori pubblici (metropolitana, autobus ATAC e ferrovia) con progetti razionali. Non è una questione solo tecnica: si tratta di promuovere il tema della riappropriazione dello spazio urbano da parte degli uomini e delle donne, dei giovani e degli anziani, della definizione di nuove relazioni umane e sociali.
D'altra parte, a tutt'oggi l'unica soluzione sembra essere l'incoraggiamento dell'uso della bicicletta e il potenziamento del trasporto pubblico, il cui costo potrebbe essere in parte coperto dall'aumento dei biglietti, e in parte dalla diffusione dei parchimetri*. La creazione di nuove piste ciclabili avrebbe il duplice vantaggio di scoraggiare ulteriormente l'uso dell'automobile, e di dare un impulso all'uso della bicicletta.
La strada è sempre più percepita come "minaccia", territorio poco protetto che si contrappone alla "sicurezza" degli ambienti domestici. Non senza conseguenze. I nostri bambini vivono un'esperienza di solitudine, chiusi nella loro casa, trasformata in casa-fortezza, e sono quasi costretti a rimanere molto tempo davanti alla televisione. Aprire spazi per i bambini vuole ricordare che è necessario che i bambini possano di nuovo uscire di casa da soli, e perché questo sia possibile, serve trovare nuovi alleati dei bambini che sostituiscano quella solidarietà sociale che garantiva un controllo efficace da parte di tutto il vicinato e che ora è sparita. Gli alleati più fedeli dei bambini sono gli anziani, i vigili e i negozianti.
Da qualche anno la crescente attenzione della cittadinanza verso le tematiche ambientali è tale da rendere sempre più impegnativa l'opera di gestione del territorio da parte degli amministratori locali. La pianificazione, la progettazione del territorio e la tutela legislativa di aree protette richiedono un consenso delle popolazioni locali attraverso dibattiti, processi educativi e di sensibilizzazione che mirino a far emergere le potenzialità ambientali ed economiche, la conoscenza degli equilibri naturali e delle emergenze storiche e culturali.
Il servizio, che è stato già istituito nel tratto di via Appia Nuova compreso tra largo dei Colli Albani e S. Giovanni, potrebbe essere esteso a tutte le strade con alte densità di attività commerciali e terziarie, come ad esempio:
Va abolito il "privilegio" del parcheggio gratuito, che oggi crea un ingiusto vantaggio a danno degli altri cittadini. Piuttosto, per non danneggiare eccessivamente i residenti e gli utenti abituali, potrebbe essere offerta una tessera per il parcheggio, annuale e a bassissimo costo, a tutti coloro che acquistano l'abbonamento annuale Metrebus.
Deve essere assicurata la regolare manutenzione del suolo stradale, la chiusura delle buche e lo spurgo delle fogne laterali.
La Circoscrizione dovrà impegnarsi a sollecitare la realizzazione dell'anello ferroviario urbano, e nella costruzione della stazione di piazza Zama. Il parcheggio di scambio all'Arco di Travertino potrebbe ridurre da 600 a 500 i posti auto previsti, utilizzando lo spazio recuperato per trasferirvi il capolinea delle linee COTRAL che percorrono la via Appia Nuova, che ora partono da Osteria del Curato e quindi sono costrette a percorrere 2 km di Raccordo Anulare, con ritardi intollerabili.
Relativamente alla revisione del sistema dei mezzi pubblici proposta dall'ATAC, faremmo le seguenti richieste:
Tutto il sistema di circolazione stradale va rivisto, per ridurre i disagi degli abitanti di strade a scorrimento intenso e per diminuire l'inquinamento acustico e atmosferico.
Relativamente al problema dell'asse via Cilicia - piazzale Appio*, è assolutamente prioritaria l'elaborazione da parte del Comune di Roma di un progetto che contemporaneamente preveda sia la costruzione di un nuovo asse viario, possibilmente interrato, sia l'intensificazione del trasporto pubblico, possibilmente con una nuova linea metropolitana.
Verrà promosso il progetto URBIS II versione*, con l'abbassamento del piano del ferro, la trasformazione a servizio urbano di una coppia di binari, la costruzione di una stazione a piazza Zama, la realizzazione della tangenziale stradale all'attuale quota della ferrovia, e infine la ricucitura del vallo con ottenimento di cubature che coprano parte dei costi. Se necessario, verrà chiesta la collaborazione anche di consorzi stranieri.
In caso di inerzia, andranno avviate iniziative anche drastiche, le quali, magari coordinate con la ristrutturazione dei mezzi pubblici e con la creazione di una rete di piste ciclabili, portino ad una radicale diminuzione delle auto in circolazione.
Sarà studiato l'allargamento del ponte su via Latina con doppio senso di circolazione fino a via Lidia.
I controlli effettuati dai VV.UU. nelle strade di grande traffico andranno intensificati, mentre andranno limitati ai casi di effettiva necessità nelle strade secondarie.
A favore di un maggior impiego della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano parlano tante ragioni: la bicicletta non inquina, è inoffensiva, non ingombra, ha consumi energetici quasi nulli, fa bene alla salute, facilita la comunicazione sociale ed è il mezzo più razionale, economico e veloce negli spostamenti a corto e medio raggio che sono prevalenti in città.
Basta consumare una ciotola di riso per avere le 350 calorie sufficienti a percorrere 16 km; per percorrere la stessa distanza un'automobile consuma più di un litro di benzina, equivalente a 9.300 calorie. L'energia necessaria per andare in bicicletta è inferiore a quella di qualsiasi altro mezzo di trasporto, compreso il camminare!
Perché allora i Romani non usano massicciamente la bicicletta? In un'indagine svolta nel 1993 su 7.000 bolognesi, la domanda "cosa vi trattiene dall'usare abitualmente la bici?" ha avuto come risposta: mancanza di piste ciclabili (48%); paura degli incidenti (34%); inquinamento (31%); freddo e pioggia (13%); paura dei furti (13%).
Sarà creata una rete di piste ciclabili* che permettano di raggiungere i vari luoghi della Circoscrizione su itinerari protetti, seguendo le indicazioni del progetto ICARO*. Saranno immediatamente disposte delle rastrelliere nelle strade più frequentate. Ad ogni stazione della Metropolitana verranno realizzati parcheggi per biciclette coperti.
La stazione di piazza Zama dovrà diventare parte dell'anello ferroviario urbano. L'abbassamento del piano del ferro suggerito dal progetto URBIS II versione* permetterà il collegamento della stazione ad un parcheggio da costruire nell'ex deposito di artiglieria (di cui è prevista la dismissione).
La stazione Tuscolana verrà collegata tramite un tapis-roulant adiacente alla ferrovia fino al Ponte Lungo; un sistema di scale mobili porterà quindi al piano della stazione metro A di Ponte Lungo, e una galleria parallela alla via Appia Nuova raggiungerà direttamente la metropolitana.
Andrà verificata ciascuna delle 33 proposte avanzate da vari costruttori nel 1994 per realizzare parcheggi (4 su aree private e 29 su aree pubbliche) in IX Circoscrizione, controllando che la cessione di aree pubbliche sia a vantaggio della cittadinanza, e non suo malgrado. In primo luogo dovrà essere verificato il programmato parcheggio di piazza Lugo
Per altre informazioni si può vedere lo spazio www del Comune di Roma
Proprio mentre venivano collocati i parchimetri, il Comune di Roma ha assegnato ai camion di una ditta di traslochi uno spazio esclusivo a Ponte Lungo (via Appia Nuova) con una apposita delibera perché, così è stato dichiarato, i TIR non esagereranno più nell'occupazione della strada.
Gli abitanti di Piazza dell'Alberone e di Piazza Finocchiaro Aprile hanno scritto una lettera a tutti i cittadini a proposito del parcheggio, nella quale denunciano tale privilegio e suggeriscono eventualmente di trasferire i camion a via Adria.
Sempre a via Adria il Circolo Appio di Legambiente ha però proposto di realizzare uno spazio verde con ludoteca. D'altra parte, i camion possono benissimo trasferirsi all'Arco di Travertino o in altri luoghi meno congestionati.
Queste sono le idee che il Comitato di azione sul territorio "Il Tarlo" proponeva fino all'estate 1997, aggiornate con le segnalazioni dei cittadini raccolte durante le iniziative del Comitato per il Parco della Caffarella.
Per approfondire, è disponibile l'elenco dei progetti inseriti dalla IX Circoscrizione nel Piano Investimenti 1998-2001 del Comune di Roma Programma CI ed una scheda di approfondimento sulla questione della tangenziale Est.
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