Nei pressi di piazza dei Re di Roma, a via Cesena, accanto al Commissariato di Polizia, esiste un fazzoletto di verde di 3.500 mq, di proprietà del demanio statale di competenza del Ministero per gli Interni. In quel fazzoletto il Ministero nel febbraio 1988 avviava lo scavo per la costruzione di un parcheggio multipiano (tre piani sopra terra e due piani interrati) destinato ad una struttura al servizio della Polizia di Stato, basandosi sulla destinazione a M3 (servizi pubblici) nel Piano Regolatore Generale di Roma. Il cantiere era privo dell'autorizzazione del Comune di Roma, e dato che il Ministero non aveva fatto ricorso all'art. 81 del D.P.R. 616 del 1977 (autorizzazione comunale non necessaria per ragioni di sicurezza militare), la sollevazione dei cittadini del quartiere, che non gradivano un nuovo casermone davanti casa e temevano per la stabilità dei propri edifici, lasciava il progetto sulla carta; il Piano Regolatore era diventato intanto uno strumento obsoleto: basti pensare che la Circoscrizione dal 1971 a oggi ha perso più di un quinto della sua popolazione.
La vicenda ebbe nel 1988 una certa risonanza, ottenendo la presentazione di una interrogazione parlamentare da parte di due deputati del P.C.I., Picchetti e Colombini.
Nel 1999 il Ministero dell'Interno ha manifestato la sua disponibilità a cedere l'area al Comune di Roma in cambio di un'altra area dove spostare gli uffici. Nel frattempo, grazie alla mediazione del sen. Athos De Luca e del Presidente della IX Circoscrizione Roberto Federici, il generale Agretti della Polizia di Stato ha acconsentito a affittare metà dell'area al Comune.
Tutto questo è stato descritto giovedì 8 marzo 2001 presso la Sala Consiliare della IX Circoscrizione dall'arch. Maurizio Portoghese, del III Dipartimento del Comune di Roma. L'altra metà dell'area sarebbe utilizzata provvisoriamente dalla Polizia di Stato per parcheggio. Il Comitato locale ha espresso soddisfazione, ma ha ricordato che l'attrezzatura del giardino richiede alcuni lavori non banali come ad esempio la rimozione di una serie di strutture di ferro abbandonate. I Consiglieri circoscrizionali Vincenzi e Belisario hanno ricordato che il giardino sarebbe comunque provvisorio, almeno fintanto che la permuta non avrà luogo. L'arch. Portoghese ha però sottolineato che la trattativa per la permuta richiede un certo impegno, dato che questa come altre altre aree demaniali sono ora gestite dall'Agenzia del Demanio, che tende a collocare le varie proprietà sul mercato con criteri privatistici (e il subentrare di tale Agenzia nella trattativa per la sistemazione provvisoria a giardino è stata la causa anche del ritardo rispetto ai colloqui in corso nel 2000).
Nei giorni successivi l'Amministrazione Comunale ha proposto ufficialmente la concessione della metà dell'area concordando il canone di affitto con il Ministero e con l'Agenzia. Dopodiché la IX Circoscrizione e il X Dipartimento del Comune di Roma hanno messo a disposizione i fondi necessari alla pulizia e all'attrezzatura.
Venerdì 11 maggio 2001 alle ore 16.00 la IX Circoscrizione ha inaugurato la parte dell'area che è stata attrezzata a verde pubblico, a disposizione degli abitanti, con un parco giochi per bambini.
Da allora però la nuova amministrazione del IX Municipio non si è più interessata al giardino; attualmente lo spazio verde è circondato da un marciapiede molto sporco (escrementi di cani e gatti, resti di cibo che le "gattare" lasciano per i gatti), recintato con pali metallici che in alto si aprono ad Y, con non meno di sette fili spinati, e diviso in due triangoli per mezzo di una rete; nella parte più piccola (quella attrezzata a verde pubblico), alla quale si accede tramite un cancello sempre chiuso, le panchine di fatto inaccessibili sono collocate in mezzo a un terreno con tracce di asfalto aggredito dalle erbacce, sul quale si sviluppano liberamente sterpi e arbusti che creano una situazione favorevole alla proliferazione di topi, serpenti, artropodi e altri animali nocivi e molesti.
Nel maggio 2003 139 cittadini hanno sottoscritto una interrogazione di iniziativa popolare al Presidente del Municipio Roma IX avv. Maurizio Oliva sul degrado dello spazio verde. Nella risposta del 23 giugno 2003 il Presidente Oliva informa che l'area è rimasta da allora di proprietà e interamente in uso alla Polizia di Stato, e a parte numerosi contatti con i funzionari responsabili e una pulizia dei marciapiedi nessun altro progresso è stato fatto.
Sempre a giugno il Consigliere del IX Municipio Roberto Fedeli ci ha segnalato di aver anch'egli sollecitato, e in modo piuttosto vivace, l'Assessore Andreoli a intervenire per la bonifica e la pulizia dell'area e dei marciapiedi di via Urbino e via Cesena nel corso della seduta consiliare del 20 maggio 2003; il consigliere commenta anche che non era la prima volta che, con l'arrivo della stagione estiva, era costretto a chiedere formalmente in Consiglio interventi di bonifica per l'area di via Cesena.
Le continue proteste dei cittadini hanno indotto la Vicepresidente del IX Municipio Teresa Andreoli a sollecitare il Ministero dell'Interno; ecco la risposta (del 26 marzo 2004):
«Il Ministero dell'Interno, interpellato nei giorni scorsi, assicura che l'area di Via Cesena è ben tenuta e pulita. Il referente è il Maresciallo Trani (tel. 06.46862137). Cordiali saluti. Vice Presidente IX Municipio Teresa Andreoli».
Il 7 maggio 2004 il Maresciallo Trani, referente per il Ministero dell'Interno, ha preso i seguenti impegni a nome della propria Amministrazione:
Una notizia inquietante è apparsa sul Corriere della Sera di venerdì 30 aprile 2004: il giardino di via Cesena è in vendita!
Secondo l'articolo, parallelamente alla presentazione da parte del Ministro Giuliano Urbani del nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, il Governo ha pubblicato il primo elenco di beni demaniali di incerto interesse culturale che possono essere venduti con il meccanismo del silenzio assenso delle Soprintendenze.
L'elenco, che comprende tra l'altro un edificio di grande rilevanza archeologica come l'Auditorium di Mecenate, mette sul mercato anche il giardino di via Cesena, quello cioè per il quale il Presidente del IX Municipio avv. Maurizio Oliva (Verdi) assicurava pochi mesi fa che: "ho avuto numerosi contatti con i funzionari responsabili e sono in attesa di una risposta definitiva in ordine all'acquisizione dell'intera area".
Come infatti ci informa Luca Traditi (Capogruppo D.S. al Consiglio del IX Municipio), «alcuni mesi fa il Consiglio comunale ha approvato una delibera relativa alle aree da acquisire dal competente assessorato al Patrimonio del Comune di Roma in cui è compresa anche quella di via Cesena. Sulla vicenda il Municipio Roma IX non ha né dormito né tantomeno aspettato gli eventi, in quanto l'inserimento nell'elenco dell'area in oggetto tra quelle da acquisire al patrimonio comunale è stato fortemente voluto, oltre che segnalato, da questa Amministrazione.»
Con la Deliberazione del novembre 2003 la Giunta comunale, dopo aver valutato che l'area di via Cesena merita di essere analizzata come ambito trasformabile, delibera di affidare alla Società "Risorse per Roma - R.P.R. S.p.A." l'incarico di predisporre un'indagine e proporre una valutazione di fattibilità tecnica economico - finanziaria e giuridico - amministrativa per la sua riqualificazione.
L'indagine è vincolata a dimostrare "il raggiungimento dell'equilibrio economico - finanziario anche attraverso l'intervento di capitali privati, sia ai fini della realizzazione degli interventi che per la gestione delle aree e dei servizi ivi allocati o allocabili"; come se non bastasse, l'avvio dello studio, che costa circa 33.000 EURO, è subordinato all'approvazione di un finanziamento dello stesso importo da parte del Ministero per le Infrastrutture e per i Trasporti attraverso il meccanismo della Legge per Roma capitale.
La società Risorse per Roma ha predisposto uno studio e tre ipotesi di progetto e ha chiesto un parere con atto di indirizzo al Consiglio Municipale. Inoltre è del 24 agosto 2004 la nota del direttore del Dipartimento VI (politiche della programmazione e pianificazione del territorio-programma Roma Capitale) arch. Rossella Caputo, che comunica la recente adozione da parte della direzione generale dell'Agenzia del Demanio di una disposizione che prevede la consegna dell'area di via Cesena al IX Municipio (informazioni ricevute sempre da Luca Traditi).
Ciascuna ipotesi progettuale della società Risorse per Roma prevede che il sottosuolo sia attrezzato in parte con box da vendere oppure con un parcheggio a rotazione, eventualmente accompagnati da uno spazio per attività sportiva al coperto. La parte in superficie ospiterebbe uno o più esercizi commerciali e per il resto sarebbe attrezzata a verde pubblico. Qualunque sia la soluzione scelta, i costi di ristrutturazione, manutenzione e acquisizione sarebbero interamente coperti dalle attività commerciali.
Martedì 14 settembre 2004 il consigliere Traditi ci ha preannunciato un incontro pubblico in zona prima che il Municipio assuma decisioni definitive. L'impegno è stato così mantenuto:
Come ci informa Luca Traditi (Capogruppo D.S. al Consiglio del IX Municipio), martedì 16 novembre si è svolto presso l'Assessorato al patrimonio del Comune di Roma un primo incontro per avviare la procedura di acquisizione. I rappresentanti degli Assessorati al patrimonio e alle politiche del territorio del Comune di Roma, del IX Municipio, dell'Ufficio Roma capitale, dell'Agenzia del Demanio e di Risorse per Roma spa hanno concordato che l'Agenzia del Demanio proporrà al Comune di Roma un prezzo per l'acquisto del terreno, e il Comune di Roma procederà all'acquisto e alla sistemazione dell'area realizzando un parcheggio sotterraneo con la parte in superficie riqualificata a verde pubblico; l'Ufficio per Roma capitale metterà a disposizione propri fondi per i sondaggi geologici preventivi, e insieme a Risorse per Roma redigeranno il progetto definitivo.
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