villa Lazzaroni
Entiamo nel quartiere Tuscolano dai fornici di via Nola; sulla destra, viale Castrense ci dà la possibilità di passeggiare fino a porta S. Giovanni ai piedi delle Mura Aureliane evitando il marciapiede dei fabbricati moderni.
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Se nonostante le torri spesso mancanti o mutile, nonostante l'aspetto qua e là rabberciato del monumento, apprezziamo comunque la passeggiata, sicuramente ci piacerà tornare verso S. Croce in Gerusalemme dal lato opposto delle Mura, dove la demolizione del deposito ATAC e i lavori giubilari di sistemazione hanno creato un tratto molto suggestivo.
Ci dirigiamo verso via Taranto, e costeggiamo esempi di urbanistica popolare piccolo borghese degli anni 1928-1930. Gli edifici color ocra hanno spesso decorazioni e fregi tardo-liberty stile '900, stemmi muti, medaglioni con figure allegoriche, facciate movimentate da paraste e cornicioni.
Tra via Taranto, via Orvieto e via Terni un insieme di edifici racchiude un vasto cortile adattato a giardino.
La presenza di fondi imperiali esistiti dalle parti di Frascati induce a credere che una importante via di comunicazione abbia collegato in età romana Roma e Tuscolo. Tuttavia la antica origine della via Tuscolana è ancora discussa: la via usciva certamente da Porta Asinaria nel XVI sec. (come appare dalla carta di Eufrosino della Volpaia del 1547) e di lì accostava il Monte del Grano, gli Acquedotti, la villa dei Sette Bassi e infine si dirigeva verso Frascati; probabilmente il tracciato si sviluppò già nel corso del medioevo, collegando tronchi preesistenti in origine tra loro indipendenti, per puntare alla città di Tuscolo; il nome poi rimase anche dopo la distruzione di Tuscolo nel 1191.
Un luogo importante era comunque il "bivio Baldinotti", un incrocio esistito nell' '800 più o meno dove oggi si trova piazza dei Re di Roma, così chiamato dall'Osteria del Baldinotti, quest'ultimo un marchese fiorentino noto erudito. Documenti medievali ricordano la presenza di un laghetto o di un abbeveratoio, forse collegato alla marrana dell'Acqua Mariana condotta da papa Callisto II nel 1122.
L'aspetto di campagna romana del territorio intorno alla Stazione Tuscolana è stato completamente sconvolto nei primi decenni del '900, con la costruzione della stazione, di via Taranto, dei grandi palazzi dell'I.N.A. a piazza Ragusa.
Dopo la Banca d'Italia seguiamo la via Tuscolana per circa 700 m; dopo aver attraversato porta Furba e percorso la discesa del Quadraro volgiamo a sinistra fino a raggiungere il mausoleo detto "Monte del Grano".