I funzionari responsabili della Soprintendenza Archeologica di Roma hanno risposto il 29 maggio 2003 ad alcuni quesiti inviati dal Comitato per il Parco della Caffarella il 5 settembre 2001. Prima di ciascuna risposta riportiamo in corsivo il testo del quesito.
Roma, 29 maggio 2003
Al Comitato per il Parco della Caffarella
Prot. N. 16131
OGGETTO: Roma, Municipi IX-X-XI. Parco archeologico della via Latina; villa dei Sette Bassi; villa dei Quintili. Impedimenti alla fruizione.
e p.c. Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Generale per i Beni Archeologici Servizio III
In riferimento alla segnalazione relativa a presunte limitazioni imposte da questa Soprintendenza alla fruizione delle aree archeologiche di cui all'oggetto, di cui alla nota prot.n. 7813/2003 della Direzione BB.AA., si comunica quanto segue.
Benché il Programma degli Interventi del Giubileo abbia investito 4.900.000.000 L. per la "valorizzazione villa dei Quintili", oggi non si può né entrare né uscire dalla villa dei Quintili per l'antico ingresso su via Appia Antica; gli operatori del bookshop non sanno spiegare né come sia successo che tra tutti i lavori giubilari non siano stati inseriti un tornello e un citofono almeno per uscire, né quanto si dovrà attendere perché sia aperto un secondo ingresso da quel lato.
Villa dei Quintili. Riguardo I'ingresso alla villa dalla via Appia Antica, nel sottolineare che questa Soprintendenza ha più volte risposto alla medesima domanda, si comunica quanto segue.
I finanziamenti del Giubileo hanno permesso di portare in luce gran parte dell'antico complesso, scavando, tra l'altro, l'interno e l'esterno delle grandi aule termali, il cosiddetto Teatro Marittimo, la grande piazza, il settore abitativo in affaccio sulla vallata. Con gli stessi finanziamenti si è provveduto al restauro delle imponenti murature di detti edifici, si sono create tutte le opere infrastrutturali (allacci idrici, elettrici, fogne, etc.), si è bonificato il fosso, si è realizzata la sistemazione del verde, si è completamente restaurato il casale sulla via Appia Nuova, con i corpi annessi, destinati alla fruizione pubblica, si è allestito l'Antiquarium con materiali provenienti dagli scavi recenti della villa e con quelli già conservati nel Museo Nazionale Romano (come la statua colossale di Zeus e le sculture del cosiddetto Santuario orientale), adeguatamente restaurate, si è realizzato un percorso di visita e quanto altro necessario alla messa in sicurezza del sito, secondo la normativa vigente (allarmi, illuminazione, cancelli, ringhiere, pannelli illustrativi etc.). Il casale della villa, unica struttura "moderna" nell'area, ospita un book-shop, la biglietteria, la postazione di vigilanza con sala-regia e gli Uffici della Soprintendenza nei quali vengono svolte anche attività didattiche per scuole e bambini.
Prima di tali interventi la villa non aveva alcun ingresso, vi si poteva accedere "abusivamente", come in qualsiasi terreno di campagna, privo di sorveglianza, tra vegetazione e pericoli di ogni genere.
Sorprende che lo sforzo straordinario realizzato dalla Soprintendenza per l'apertura definitiva al pubblico di 24 ettari della villa non sia stato apprezzato. Soprattutto, sconcerta che non si voglia apprezzare l'impegnativo lavoro di recupero del complesso archeologico, prima inesplorato e sconosciuto, che richiama oggi l'attenzione di studiosi e visitatori di tutto il mondo, ricevendo ampio plauso. L'ingresso alla villa da via Appia Antica, dove non è possibile neppure l'allaccio alla elettricità pubblica, non può prescindere dalla installazione di una biglietteria che, per la tutela del luogo, non può essere realizzata. Oggi, quindi, è possibile entrare, e uscire, nei giorni di ingresso gratuito e in occasione delle visite guidate della concessionaria Pierreci (che includono il biglietto). A breve conclusi i lavori di restauro del Ninfeo sarà possibile accedere anche da qui, essendo in possesso del biglietto. Quando sarà completata l'acquisizione della tenuta e del Casale di s.ta Maria Nova, si potrà realizzare l'ingresso alla villa anche dalla via Appia Antica.
La villa dei Sette Bassi, che dovrebbe essere di proprietà pubblica, risulta impossibile visitare da ormai parecchi anni; il pastore del casale della villa non sa spiegare se e quando la villa verrà aperta ai visitatori.
Villa dei Sette Bassi Non sarà aperta al pubblico finché non saranno finanziati, e quindi eseguiti gli interventi per la messa a norma e in sicurezza del casale, in cui dovrà essere alloggiato il personale addetto al servizio di sorveglianza, e finché non sarà possibile effettuare i lavori di consolidamento e restauro del monumento indispensabili alla sua agibilità, in conformità con la vigente normativa sulla sicurezza.
Il Programma degli Interventi del Giubileo ha destinato di 2.659.556.200 L. al Parco archeologico della via Latina, eppure oggi che il cantiere di scavo è terminato da più di un anno i sepolcri più importanti sono chiusi; i custodi dell'area archeologica non sanno spiegare perché nonostante l'investimento di risorse miliardarie i monumenti siano rimasti inaccessibili né fanno previsioni sulla data di riapertura dei monumenti.
Parco archeologico della via Latina. Si fa presente che i sepolcri "più importanti" sono sempre stati chiusi, accessibili solo per piccoli gruppi previa autorizzazione. Esiguità degli spazi ma, soprattutto, problemi di conservazione delle superfici decorate consentono, infatti, eclusivamente visite controllate. I sepolcri verranno riaperti, con le medesime modalità su ricordate, al termine degli interventi, in corso, di adeguamento alla vigente normativa sulla sicurezza, non compresi negli stanziamenti giubilari. Per quanto concerne l'ulteriore finanziamento, occorre considerare che qualunque intervento nel Parco, considerata la complessità e la delicatezza del complesso, devastato dagli sterri ottocenteschi, dalla piantumazione dei pini, da moderni interventi di restauro non filologico, richiede tempi molto lunghi, non compatibili con la tempistica imposta dai finanziamenti giubilari. Questi hanno d'altronde consentito, oltre al compimento dei più urgenti interventi di restauro strutturale e delle superfici, di ampliare le aree archeologiche, in particolare intorno al cosiddetto sepolcro dei Valeri, ponendo in luce quasi completamente il complesso di ristoro funzionale al sepolcro. L'apertura dei nuovi spazi è condizionata alle future possibilità di finanziamento.
I FUNZIONARI RESPONSABILI
ROBERTO EGIDI
RITA PARIS
ROSSELLA REA
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