Mentre continua la raccolta sia delle firme che dei soldi, con i quali abbiamo acquistato un secchione in più (già collocato a l.go P. Tacchi Venturi) e tutti i ricambi per i giochi davanti alla s.e.s. Ada Negri (che installeremo nei prossimi giorni), ti invitiamo ad aderire all'iniziativa offrendo il tuo 5 x mille sempre per effettuare le riparazioni e le manutenzioni che il Comune trascura.
Il 19 novembre 2005 l'Assessorato alle politiche ambientali del Comune di Roma ha inaugurato una area giochi per i bambini e le famiglie, sotto la via Latina nei pressi dell'ingresso di l.go P. Tacchi Venturi; la nostra associazione č impegnata da allora a tenere pulita l'area informando i genitori delle corrette modalità per il suo uso.
Chi di noi non rimane sconcertato nel vedere macchine che sfrecciano lungo via della Caffarella? Chi non rimane sconcertato nel vedere le decine di immigrati Roma rumeni di etnia moldava che ogni sera rientrano nel parco dopo una giornata dedicata all'accattonaggio lungo le nostre strade? Soprattutto, chi non rimane sconcertato per l'inerzia delle varie amministrazioni?
La gran parte delle lamentele che ogni domenica registriamo al Punto informativo di l.go P. Tacchi Venturi ha una unica causa: la maggior parte della Caffarella è tuttora privata, e i proprietari non sono minimamente interessati a ciò che vi succede.
Per risolvere il problema occorre che lo Stato, la Regione, il Comune investano altri soldi pubblici per acquisire edifici e terreni, ma come convincerli quando lo stato delle aree già pubbliche è così degradato?
Questo è un circolo vizioso: più le aree pubbliche sono degradate e minore è l'interesse del Paese ad investirci i soldi dei contribuenti italiani, e quindi maggiore diventa l'abbandono delle aree private, e quindi peggiore diventa il degrado delle aree pubbliche, e cosė via.
E' possibile trasformare il circolo vizioso in circolo virtuoso, ma chi altri dovrebbe farlo se non noi che abitiamo nel quartiere e frequentiamo la Caffarella?
Abbiamo deciso di chiedere a tutti i cittadini che abitano vicino alla Caffarella un EURO al mese, da destinare allo sfalcio dei prati, alla pulizia delle tabelle informative, alla raccolta dei rifiuti, alla riparazione delle recinzioni, alla sostituzione dei giochi e delle panchine guaste; insomma, per creare un fondo cassa che garantisca quella manutenzione del parco che le varie amministrazioni competenti troppo spesso trascurano.
ATTENZIONE: il progetto non è una sostituzione della Pubblica Amministrazione, ma vuole essere una sollecitazione al Comune e al Municipio a essere entrambi più efficienti!
Per questo motivo, prima di procedere con la riparazione di qualche altalena o con la pulizia delle panchine o quello che dovesse essere, intendiamo protocollare un'interrogazione al Sindaco di Roma di iniziativa popolare, a evitare che qualcuno pensi che visto che nel quartiere Appio Latino i cittadini si autotassano per la manutenzione del Parco, allora i soldi possono essere destinati a qualche altra cosa!
Interrogazione di iniziativa popolare al Sindaco di Roma
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andamento delle sottoscrizioni (ne occorrono almeno 200)
Il 9 aprile 2000 il Comune di Roma, l'Ente Parco, il IX Municipio e la Regione Lazio inauguravano, dopo decenni di attesa, il Parco della Caffarella. I primi 35 ettari (su un totale di circa 240 ettari) erano finalmente di proprietà pubblica; i monumenti più importanti venivano restaurati, i percorsi pedonali e ciclabili ripristinati, i prati ripuliti e nuove alberature erano state piantate. Nei mesi successivi altri 42 ettari si sono aggiunti, offrendo ai cittadini uno splendido parco di 77 ettari.
Da allora l'attenzione del Comune è diminuita mese dopo mese fino al maggio 2005, quando almeno gli sfalci dell'erba e lo svuotamento dei cestini dei rifiuti sono ripresi con una certa periodicità.
La manutenzione rimane però insufficiente, come testimoniano i rifiuti sparsi sui prati, i rovi che intralciano i sentieri, le tabelle agli ingressi imbrattate, le panche rotte e non sostituite; i giochi e gli attrezzi che si guastano e non vengono riparati, le aree per i cani fatiscenti e irriconoscibili, i cestini dei rifiuti distrutti, gli alberi abbattuti che non sono rimpiazzati, i bocchettoni per l'innaffiamento che vomitano acqua. Il Comune di Roma preferisce rifare daccapo le aree giochi, piuttosto che curare la manutenzione di quelle esistenti. E ora che sono stati espropriati altri 40 ettari, destinati a aumentare la parte di Caffarella fruibile per tutti i cittadini, i problemi di manutenzione rischiano di aggravarsi.
Per commenti e osservazioni potete contattarci via e-mail c/o:
comitato@caffarella.it
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