Le indicazioni del nuovo Piano Regolatore nel Municipio Roma IX

illustrate nella seduta consiliare del 9 luglio 2002

Presiede l'avv. Maurizio Oliva (Presidente del Municipio Roma IX).

L'assessore Morassut arriva in ritardo e nel frattempo interviene l'arch. Laura Ricci che illustra le linee del nuovo piano regolatore (P.R.) parlando dell'impostazione generale del piano, in sostanza della sua "filosofia". La questione di fondo, dice, al centro della proposta è quella di avviare una politica di riqualificazione di Roma. Data la specificità di questa città occorre una visione generale della città e bisogna guardare alla multiforme realtà locale della città.

Vengono citati il prof. Carlo Gasparrini che si è occupato del concetto di "città storica" e anche l'ing. Stefano Giovenali (che più tardi interverrà) che ha svolto un lavoro di armonizzazione del sistema della mobilità, grande innovazione del nuovo piano.

Il piano vuole trasformare la città. Si sono compiute tre scelte:

Sistema Storico-Ambientale

Nel '62 il P.R. prevedeva le grandi concentrazioni nel centro storico e EUR e ora invece si pensa ad un sistema policentrico.

Nel '95 il Posterplan (N.d.R.: "manifesto del piano" che ha definito gli indirizzi strategici per il nuovo piano urbanistico) ha individuato queste tre scelte come linee guida o quadro di riferimento. Questo ha consentito di procedere su questa linea.

Nel '97 il piano delle certezze ha sancito il primo disegno di questo sistema. Si è delineato il sistema dei grandi parchi regionali all'interno del comune.

Si sono individuati i limiti della crescita; si individuava una parte centrale (città consolidata). Il nuovo piano lo rilegge in chiave ecologica (concetto di connettività naturalistica).

Sistema della mobilità (in particolare su ferro)

Questo sistema ha un ruolo strutturale all'interno del piano. Si raggiungeranno 300 km tra metro e ferrovia. Tutti i nuovi interventi sul territorio devono essere collegati a questo sistema.

Una nuova norma del piano prevede che tutti i grandi interventi non possono realizzarsi se non è realizzata la stazione di riferimento di quella centralità.

Sistema delle centralità

Le centralità urbane (sono 20, alcune da definire) sono tutte in corrispondenza di stazioni già esistenti o previste dal piano.

E' un sistema policentrico. Sono i luoghi della riqualificazione periferica. Sono incardinati dei tessuti in connessione con i nodi di comunicazione.

Non saranno centralità monofunzionali, ma un "mix funzionale" a livello locale: l'a priori della proposta del piano. Vengono individuati dei tessuti che integrano delle funzioni. La definizione delle regole locali avverrà dopo.

Sistema insediativo delle città

A questo punto arriva Morassut (ore 17,25) e si inizia a parlare del IX Municipio, il quale, dice Morassut, rientra in parte nella città storica e in parte nella città consolidata.

Parla del progetto URBIS (vecchio). Dice che nel nuovo piano viene risolto in modo avanzato. Parla dell'abbattimento della tangenziale di S. Lorenzo. Dice che la soluzione "STA" per l'abbattimento sopraelevata risolveva S. Lorenzo ma non avrebbe risolto tutti i problemi.

La soluzione trovata è quella di uno sbocco della tangenziale presso il Mandrione che segue lungo aree scarsamente urbanizzate (acquedotto). Questo consente di riconnettersi col resto della tangenziale e realizzare il sottopasso dell'Appia.

[N.d.R.: qui ho avuto qualche difficoltà a comprendere la soluzione da lui proposta. Infatti a leggere la tavola D3 una rete stradale primaria collega la Tangenziale Est dalla Stazione Tuscolana fino a via Arco di Travertino.

mobilità
Tavola delle infrastruttre per la mobilità

A leggere la tavola P3 questa superstrada potrebbe sovrapporsi sia alla ferrovia Roma-Cassino (ma allora non si capisce perché non prolungarla fino a via Tuscolana alla discesa del Quadraro), sia a via del Mandrione (ma allora lo svincolo di Porta Furba implicherebbe la demolizione delle arcate dell'acquedotto Marcio-Tepula-Iulia).

sistemi e regole
Tavola dei Sistemi e Regole - è disponibile l'immagine ad alta risoluzione

Parla poi della realizzazione di un nodo di scambio a Ponte Lungo per connettere la metro A con il vallo ferroviario. Occorre poi chiudere l'anello ferroviario a nord di Roma. Dice qualcosa sul traffico merci, ma servono interscambi. Parla di un sistema delle tangenziali e dei nodi di scambio: due aspetti più importanti delle infrastrutture.

Per quanto riguarda il Sistema delle tutele ambientali si deve discutere con il Parco regionale dell'Appia Antica. Dice che la Caffarella è una delle porzioni del Parco regionale dell'Appia Antica attualmente più fruibili. Nomina il Parco archeologico della via Latina, dice che ne stanno discutendo con la Provincia (N.d.R.: forse dice anche che quel giorno stesso è stato approvato in Consiglio Comunale un ampliamento del parco?).

Tor Fiscale: dice che, essendo una borgata di quelle che in genere si trovano nelle parti più estreme della città che però è presente all'interno del tessuto centrale, è un po' un paradosso. Ne parla come di una forma di crescita urbana abusiva. Si è già avviato un programma, un lavoro di recupero urbanistico.

Passa a parlare della caserma Zignani e dice che quella mattina stessa hanno parlato con le autorità militari. C'è un protocollo d'intesa per individuare le strutture militari che sarebbero state cedute al Comune. La caserma Zignani si presta ad un utilizzo di tipo sociale. Stanno rivedendo il protocollo d'intesa, ma resta una disponibilità a realizzare la caserma non lontano dalla caserma Zignani.

C'è un ultimo aspetto: l'iniziativa all'interno dell'ambito strategico delle mura - città storica - un'estensione della tutela in termini territoriali e temporali. Sicuramente c'è il perimetro delle Mura Aureliane vissuto fino ad ora come elemento di frattura e non elemento da fruire. Una delle ipotesi: individuare l'asse delle mura da Porta Latina a Porta Metronia, attualmente zona di passaggio, e realizzare una zona verde. Si tratta di più di un ettaro di parco fruibile alle porte del Parco dell'Appia.

Parla poi di S. Lorenzo e del Campidoglio che si sposta presso la stazione Ostiense (N.d.R.: anche dei problemi di via Assisi?).

A questo punto il Presidente Oliva dà la parola ai consiglieri:

ing. Demetrio Fedeli (Forza Italia)

Apprezza l'idea di fare presentazioni pubbliche. Dice che l'opposizione non era soddisfatta nella prima stesura del P.R. né sono soddisfatti adesso. Il giudizio può essere solo di tipo politico perché non ha potuto vedere le carte (N.d.R.: dice che a lui sono chiare perché è ingegnere). Dice che è pura propaganda politica. Avevano chiesto un altro tipo di assemblea, oltre a questa seduta consiliare, un secondo incontro per poter avere un più serio dibattito.

Dice che non si arriva ad una definizione del problema. P. es. sui parchi si rimanda tutto agli enti parchi.

Ribadisce che lui non è in grado di ribattere. Il coinvolgimento del pubblico andava fatto in un secondo momento. Critica la modalità con cui è stata affrontata questa cosa. Ripete che gli risulta difficile prendere visione delle carte. Dice che il P.R. non dovrebbe essere troppo politicizzato perché non è né di destra né di sinistra. Fa pesare che lo si sta aspettando da 40 anni. Le due passate consiliature non sono riuscite a partorirlo, è polemico. Dice che gli è difficile fare confronti con la prima proposta (non hanno le cartine, ripete). Ha chiesto copia del P.R. e Oliva risponde che non dispone di una copia.

Quindi lancia una sfida, la richiesta di una nuova assemblea, veramente pubblicizzata, e chiede uno slittamento dei termini da parte dei municipi.

Parla del passaggio anche alla Regione e dice che non si può non tener conto delle richieste dell'opposizione.

avv. Maurizio Oliva (Verdi, Presidente del Municipio Roma IX)

Risponde che un'assemblea pubblica si terrà il 30 luglio, che aveva già pensato a questa data (non si capisce se è vero o se ci ha pensato là per là).

arch. Brunello Berardi (Margherita)

Ovviamente affronta il problema della viabilità nel IX Municipio.

Dice che nelle passate amministrazioni si è pensato a soluzioni tipo il progetto URBIS - una cosa diversa da come illustrato da Morassut, perché non si poteva prescindere dall'abbassamento del piano del ferro. I tentativi di far passare la strada sotto la ferrovia sono troppo costosi [N.d.R.: qui mi sono distratta e non ho capito se ha detto qualcosa sul fatto che secondo lui non va bene far passare la strada più a sud per ricongiungersi con la P. Togliatti]. Comunque domanda all'assessore perché l'amministrazione non prende in considerazione l'abbassamento del piano del ferro. (N.d.R.: alla fine dell'assemblea l'arch. Berardi ha sospirato commentando che non c'è niente da fare, non ne vogliono proprio sapere di abbassare 'sto piano del ferro ...)

Roberto Fedeli (AN)

Spera di poter prendere conoscenza del P.R. per esprimere la sua opinione. Constata con amarezza che sono presenti tutti gli assessori e tutti i consiglieri perché sono presenti i cittadini, come a dire che normalmente non è così: ci sono tanti problemi che vengono trattati dal Consiglio del IX Municipio ma che non vedono partecipare i cittadini, e informa che le sedute consiliari si tengono il lunedì e il giovedì.

Teresa Andreoli (D.S., Assessore a urbanistica, ambiente e mobilità del Municipio Roma IX)

Illustra le motivazioni che hanno spinto ad indire un consiglio aperto. Ribadisce che il P.R. non è né di destra né di sinistra ma è molto importante per i cittadini. Questo è un primo momento di presentazione a cui seguiranno altri momenti di confronto con altri cittadini ed esperti. La giunta ha indicato il 30 luglio (N.d.R.: qui a Villa Lazzaroni) per una conferenza urbanistica con obiettivi specifici: mobilità, aree da ristrutturare, Tor Fiscale e Via Assisi, Via del Mandrione, la Caserma Zignani (grande progetto). Dopo questa prima fase di consultazione, ci sarà ancora un mese per poterne discutere e così, verso i primi di settembre, si dovrebbe avere un parere del IX Municipio. Dice che le carte ci sono e nessuno le ha mai chieste e che c'è tutto su internet.

Claudio Bordin (Verdi, Presidente Commissione Speciale Aree Verdi del Municipio Roma IX)

Domanda a Morassut della zona delle Tombe Latine. Vuole capire bene dove le aree di compensazione verranno posizionate. E poi chiede del mercato di via Sannio, se ci sono progetti in merito. Chiede, se si fa l'isola pedonale tra Porta Latina e Porta Metronia, a Piazza Epiro, che è un parcheggio urbano, cosa succederà, passerebbe lì il traffico?

Luca Traditi (capogruppo D.S. del Municipio Roma IX)

Sottolinea un aspetto politico, dice. Inizia un percorso storico (dopo 40 anni Roma si dota finalmente di un nuovo piano). Questa è un'occasione importante per i consiglieri, una seduta dedicata a questo. Sarà fondamentale cogliere altri momenti, che ci saranno. Insomma fa un elogio all'operato della giunta di centro-sinistra. Poi parla del tratto del vallo ferroviario sulla casilina e si potrebbe aprire una nuova stazione. Dobbiamo giocare con la fantasia, ad esempi, pensare ad un cambio di destinazione d'uso di alcune strutture. Questa è un'occasione importante.

Fulvio Caretti (P.R.C., Presidente Commissione Commercio e tributi del Municipio Roma IX)

Ringrazia l'assessore della sua sensibilità. Dice che solo venerdì hanno avuto le prime carte (nel IX Municipio) e dobbiamo quindi ancora approfondirle di più. Per ora dà un giudizio positivo, in particolare per quanto riguarda le centralità che vengono perimetrate. Sulla filosofia del piano ci sarebbe da discutere. Un punto gli rimane strano: da via Nocera Umbra a via del Mandrione ci sono tre alberghi e un centro commerciale in costruzione. Chiede della Stazione Tuscolana.

Interventi dei cittadini

Marcello Attigui [N.d.R. non sono certa di aver trascritto bene il nome] del comitato locale COTAF e dice che dal '96 ha studiato la nuova stesura del P.R.. Chiede una spostamento della tangenziale ad altra collocazione meno incastrata tra le case. Si occupano del vallo ferroviario, della sua riqualificazione. Sulla cartina che viene mostrata al pubblico, il vallo ferroviario è circondato dalla zona viola e non riescono a capire perché [N.d.R.: il verde sta accanto al viola ? Questa cosa è venuta fuori più volte ma non ho capito come intendono sistemare né la tangenziale né il vallo ferroviario]. Chiede poi della caserma Zignani e Morassut risponde che è ancora militare.

Interviene Gloria Mazzamati del Comitato di Tor Fiscale, e parla di quella zona che ancora attende di essere urbanizzata. Fa notare che all'interno del P.R. ci sono delle zone vuote. Dice che il nuovo piano, dal punto di vista politico, le ha dato soddisfazione. Sostiene che ci vuole anche un sostegno del Comune (non basta il Municipio) e chiede qual è l'apporto del Comune alla zona rosa (?). Dice che hanno fatto una ricerca in Conservatoria e hanno loro stessi contribuito a delineare l'area, perché il Municipio neanche conosceva quella zona.

Chiede della fermata di Selinunte di cui si è parlato a proposito del vallo ferroviario. Morassut risponde che sì, si trova sull'asse ferroviario.

Il sig. Ciamei elenca un sacco di problemi, tra i quali cita i cani in Caffarella, non c'è vigilanza, come fanno i bambini, ecc. ecc.

La sig.a Invernizzi è agronoma forestale e lavora in IX. Dice, Roma è il comune agricolo più grande d'Europa. La descrizione è stata fumosa. Le organizzazioni agricole non sono state interpellate (sola una). Vi è un'ignoranza dell'Amministrazione in campo agricolo.

E' uscita una norma che impone la firma dell'architetto insieme a quella dell'agronomo. Dice che l'agronomo ha tutte le competenze per occuparsi di tutto ma è ignorato dal Comune. Spera che le carenze verranno sanate e che verranno interpellate tutte le componenti.

Il sig. Martin tra le altre cose dice che nel piano c'è una definizione diversa di centro storico e quindi ha paura che possano venire sottratti i servizi di quartiere alle persone (perché la "città storica" sarà sottoposta ad un regime particolare). Una legge urbanistica nazionale dice quanti mq ad abitante devono essere adibiti a servizi e questo può non essere rispettato nel centro storico. Per il vecchio piano bastava che i servizi fossero presenti nelle adiacenze.

Rossana De Stefani (Comitato per il Parco della Caffarella) illustra i tre argomenti già discussi all'interno del Comitato:

  1. Apparentemente il P.R. non prevede nuovi espropri ma solo compensazioni. Allora, chiede, che succederà se servono aree la cui proprietà è frazionata tra tante persone come, in Caffarella, nella zona vicino via Macedonia?
    Morassut risponde che sì, lì ci saranno gli espropri. Rossana quindi gli chiede quali saranno i tempi di conclusione dell'iter espropriativo della Caffarella e Morassut le dice che su questo non si sente di poter dare una risposta.
  2. Sul verde pubblico fa notare che in IX non vengono rispettati gli standard urbanistici (N.d.R.: si tratta del vecchio decreto ministeriale 1444/68, che prevede per gli insediamenti residenziali una dotazione di standard urbanistici pari a 18 mq/abitante ripartiti nelle quattro voci di istruzione dell'obbligo comprese le scuole per l'infanzia, attrezzature di interesse comune, verde pubblico e attrezzato, parcheggi). Ma se si espropriasse la Caffarella? Si prevede almeno che ci sarà la fruizione, se non proprio un esproprio? (cita il piano d'assetto).
  3. Quale sarà l'alternativa per via Cilicia?

Interviene Fabrizio Vincenzi in qualità di cittadino.

Vuole salvaguardare l'interesse dei cittadini. Parla della zona di Tor Fiscale e chiede un presidio dei VV.UU. I vigili sono dovuti intervenire per improvviso insediamento di nomadi. Ci sono due casali, uno è occupato da extracomunitari.

Dice che l'interramento della via Appia (N.d.R.: all'altezza del parco archeologico della via Latina?), chiesto dalla maggioranza di centro-sinistra nella precedente consiliatura, non è riportato nel piano. Scongiura la scelta del parcheggio a piazza Epiro. La caserma di piazza Zama è stato uno dei punti della sua campagna elettorale.

E' critico nei confronti del fatto che sono 40 anni che si parla di certi problemi senza che escano soluzioni. Parla del volantino che hanno dato all'entrata. Dice che non vede cittadini di comitati di altri schieramenti politici. Poi fa i complimenti a Morassut per la competenza tecnica che ha dimostrato.

Il sig. Spazzacampagna vive a piazzale Appio e parla dei problemi legati all'attraversamento nord-sud, delle strade che si interrompono come via Furio Camillo, di piazza Re di Roma dove la rotatoria è impossibile all'ora di punta, del ponte su via Latina che è troppo stretto. Dice che è a disposizione della giunta per parlare di queste cose.

Arrivano alcune risposte alle domande poste.

ing. Stefano Giovenali

In tutto il settore ambientale che confina con il IX Municipio ci sono delle barriere, costituite dall'acquedotto e dalla ferrovia, quindi il traffico non può che passare per punti definiti, obbligati: Porta Maggiore, viale Castrense, piazza Lodi, Porta Furba. Si produce così la concentrazione in pochi punti di tutto il traffico. Le osservazioni sono corrette. Tutto il traffico sulla Circonvallazione Est non è traffico di lunga distanza, ma è utilizzato per porzioni di strada. Per la metà rimane nel municipio. Date queste considerazioni è scaturito il disegno che vediamo di allontanare il traffico tra quartieri dal percorso della circonvallazione ferroviaria. Ci si allarga e ci si porta verso l'Eur. Viale Castrense rimarrebbe come collegamento secondario (sono state effettuate le simulazioni dei flussi di traffico), e per quanto riguarda via Cilicia, non avrebbe più un ruolo di collegamento, verrebbe ridotto il suo peso con il nuovo collegamento tra la zona di Ostiense (Testaccio) e la zona Appio (Pigneto). Deve però avere una connessione più a ridosso. Non ci sarà l'interramento però ormai diventerebbe una strada di quartiere.

[N.d.R.: Giovenali accenna anche qualcosa sul fatto che l'abbassamento del piano del ferro significherebbe condizionare il servizio nazionale ferroviario; invece sull'interramento segnalo che il par. 4.3 della Relazione al P.R. scrive: «In primo luogo si tratta di ridurre gli effetti negativi delle grandi cesure ambientali rispetto agli spostamenti tangenziali attraverso: ... due tunnel di attraversamento rispettivamente del Parco degli Acquedotti e del Parco dell'Appia Antica, fra via Appia Nuova e via C. Colombo; un collegamento sotterraneo per l'eliminazione della soprelevata dei quartieri S. Lorenzo, Prenestino e Appio e la contestuale copertura di un tratto del vallo ferroviario per la ricucitura dei tessuti locali.». E ancora nello stesso paragrafo: «La poligonale di "Circonvallazione interna" della area centrale costituisce l'unico percorso semianulare all'interno del GRA, con caratteristiche di scorrimento (viabilità primaria urbana), in affiancamento per buona parte alle linee ferroviarie e in posizione distante da insediamenti residenziali, da completare e riqualificare nelle seguenti tratte: ... b) tratta est dalla Nomentana all'Appia, in parte in corso di realizzazione fra Nomentana e A24, in parte di nuova previsione nel tratto successivo, quasi integralmente in tunnel con contestuale declassamento dell'itinerario A24-S. Giovanni-via Cilicia e possibilitˆ di eliminazione della "Soprelevata di S. Lorenzo - Prenestina"; c) tratta sud da via Appia a Magliana-Newton in parte di nuova realizzazione in tunnel sotto il Parco dell'Appia Antica, con diramazioni verso via C. Colombo e via Laurentina, in parte oggetto di adeguamento nel viadotto della Magliana.»]

Parla il prof. Carlo Gasparrini

Rassicura Martin sull'allargamento della "città storica". Bisognava, dice, aggiornare il concetto ottocentesco di un centro dentro le mura. Non c'è, insiste, nessuna furbizia, Ci sarà una "carta per la qualità", uno strumento che potrà essere incrementato dal municipio e che servirà per controllare meglio gli aspetti del territorio. Ad esempio, il vallo ferroviario, dovrà essere il municipio a concretizzare il P.R., cioè ad effettuare un intervento su scala locale, dovrà individuare gli interventi più idonei.

Il P.R. individua anche degli ambiti strategici, nel IX Municipio, quello delle Mura (parco integrato), via Sannio, Porta Metronia, la via Appia, la riqualificazione degli accessi al Parco regionale dell'Appia Antica (Caffarella).

Interviene l'arch. Laura Ricci.

Parla del verde pubblico per tranquillizzare che il meccanismo dell'acquisizione compensativa non esclude l'esproprio. Nella compensazione il proprietario può esercitare un diritto edificativo (N.d.R.: entro certi limiti, credo 0,15 mc/mq) e cedere al Comune gratuitamente il resto (80%). Queste aree non possono essere trasferite se non c'è prima una decisione su quale è il 20% e quale l'80%, nonché la destinazione d'uso. Questo meccanismo ci consente, continua, di acquisire più territorio. Dice che da 40 anni sono stati espropriati soltanto il 20% delle aree destinate ad esproprio, quindi è uno strumento poco utilizzabile per i costi. Si risparmierebbero, con questo nuovo meccanismo, 6.000 mld di lire. Ci consente di fare una reale politica di acquisizione e con i soldi risparmiati e contributi del privato si può fare una politica di fruizione. Comunque rimane SEMPRE l'alternativa tra compensazione ed esproprio. Nella città storica non c'è l'alternativa perché non è possibile un ulteriore edificazione (non è possibile la compensazione ma solo l'esproprio).

[N.d.R.: la risposta tuttavia non chiarisce la contraddizione che nella Relazione al P.R. esiste tra il par. 2.4 («La riforma urbanistica approfondirà necessariamente l'ipotesi perequativa, integrandola con altre eventuali proposte operative senza escludere peraltro l'esproprio come misura eccezionale, indispensabile nella città consolidata, ma anche come eventuale misura coercitiva nei confronti di operatori inadempienti. Nessuno infatti, neppure tra i più convinti sostenitori della soluzione perequativa, ha mai messo in discussione l'esproprio come uno degli strumenti dell'attuazione urbanistica, ma solo il peso che esso deve e può avere nell'attuazione dei piani. ... E' proprio il suo carattere di strumento ordinario a non escludere affatto il ricorso sia al tradizionale meccanismo espropriativo sia alle nuove forme di acquisizione sul mercato in tutti quei casi che urgenze o priorità dovessero richiederlo.») e i parr. 4.2 («Per raggiungere lo standard obiettivo prima evidenziato, il nuovo PRG utilizza, come già ricordato nel capitolo relativo agli standard la modalità di acquisizione compensativa, riducendo al minimo [le aree della Città storica] quella espropriativa.») e 8.3 (Oltre alla ridefinizione dei parametri di riferimento, il nuovo Piano propone, nell'ambito del più generale modello attuativo perequativo, ai fini di un fattivo perseguimento dello standard obiettivo, modalità di acquisizione che riducono al minimo la necessità di ricorso all'esproprio, considerato impraticabile se messo a confronto con i valori delle indennità espropriative e le scarse capacità finanziarie degli Enti locali, con la decadenza quinquennale dei vincoli stabilita dalla legge 1187/68 e, pià di recente, con l'obbligo di indennizzo nel caso di legittima reiterazione dei vincoli stessi, sancito dalla sentenza 179/99 della Corte costituzionale.).]

Risponde poi alla domanda sugli standard urbanistici e dice non sono computabili le aree pubbliche che ricadono all'interno dei parchi regionali gestiti da un Ente Parco.

[N.d.R.: sugli standard urbanistici la Relazione al P.R., al par. 2.4, scrive: «Il nuovo Piano di Roma dimensiona quindi i propri standard urbanistici secondo quanto disposto dal citato DM, confermando lo standard residenziale minimo definito dal vigente PRG in 22 mq/abitante (con una ripartizione indicativa di 13 mq/abitante per il verde, di 6,5 mq/abitante per i servizi e di 2,5 mq/abitante per i parcheggi) ... Tali quantità sono da considerarsi gli standard obiettivo del nuovo Piano, e dovranno quindi essere verificate, per quanto riguarda il livello locale, a livello di ogni singolo Municipio, che costituisce quindi l'ambito di riferimento per la valutazione quantitativa e qualitativa degli standard.».

standard urbanistici
Tavola degli standard urbanistici - è disponibile l'immagine ad alta risoluzione


Le previsioni per verde pubblico ancora da attuare dal vecchio PRG sono enormi, 6.359 ha, che comporta scelte alternative al vincolo pubblicistico, perché, una volta decaduti i vincoli dopo cinque anni, le aree relative potrebbero essere gravemente compromesse con le utilizzazioni ammesse dalla attuale giurisprudenza in assenza di disciplina urbanistica.
Nella tabella sono riportate le varie quantificazioni relative agli standard di cui disponevano i cittadini della IX Circoscrizione secondo la Relazione al P.R. nella vecchia bozza approvata nell'aprile 2000. La IX Circoscrizione era la più penalizzata, in modo particolare per la cronica carenza di verde pubblico.
verde (mq)verde (mq/ab)servizi (mq)servizi (mq/ab)parcheggi (mq)parcheggi (mq/ab)totale (mq)totale (mq/ab)
196.5141.4213.2311.59.9300.1419.6742,9

Nella tabella che segue sono invece riportate le varie quantificazioni relative agli standard di cui dispongono oggi i cittadini del Muncicipio Roma IX secondo l'attuale Relazione al P.R. Il Muncicipio Roma IX resta quello più penalizzato, sempre in modo particolare per la carenza di verde pubblico.
verde (mq)verde (mq/ab)servizi (mq)servizi (mq/ab)parcheggi (mq)parcheggi (mq/ab)totale (mq)totale (mq/ab)
245.1731.7242.0101.720.8120.1507.9953.5

Nonostante la crescita in questi due anni del verde pubblico disponibile per 5 ettari (acquisizioni a Tor Fiscale?), nel IX Municipio continuano a mancare oltre 46 ettari di verde pubblico per realizzare le previsioni del P.R.G. del 1962, e addirittura 100 ettari di verde pubblico per raggiungere gli standard di verde pubblico con la popolazione attuale. La tabella seguente descrive allora come saranno gli standard urbanistici con il nuovo P.R.:
verde (mq)verde (mq/ab)servizi (mq)servizi (mq/ab)parcheggi (mq)parcheggi (mq/ab)totale (mq)totale (mq/ab)
385.5472.7328.6972.347.5470.3761.7915.3

Il verde pubblico resta insufficiente per ben 90 ettari. Come giustifica la Relazione al P.R. un simile risultato deludente? Con il fatto che il IX Municipio appartiene alla zona più centrale della città, che non dispone di aree libere o trasformabili per servizi, in quantità sufficiente per colmare le carenze attuali; come previsto dal decreto, in tali Municipi non sono previste nuove trasformazioni urbanistiche ma solo interventi di recupero e la carenza è colmata da dotazioni superiori all'obiettivo presenti nelle zone immediatamente contigue. Va inoltre ricordato che per tali zone (A e B del DM) il decreto prevede che lo standard possa essere computato alla metà, mentre il nuovo Piano lo computa per intero (par. 8.3). In tutto questo non è però chiaro come il conto considera la Caffarella.]

A Tor Fiscale c'è un ambito per programmi integrati, è prevista una riqualificazione. Il meccanismo dei programmi integrati è diventato uno strumento forte all'interno del piano. Il nuovo piano estende questo anche alla città consolidata (non solo per quella da ristrutturare) dove è necessario demolire e non ricostruire. Anche a Porta Furba può esser applicato questo meccanismo.


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